Handbike solamente su misura

a cura di Dorotea Maria Guida*
«Ognuno di noi è diverso e unico»: questo il motto di Maddiline, che opera a Sant'Ambrogio di Valpolicella (Verona) ed è una delle poche ditte italiane costruttrici di handbike, vantando tra i propri clienti nomi illustri come quelli di Alex Zanardi e Francesca Porcellato. «L'obiettivo di Maddiline - raccontano Giorgio Maddinelli e il fratello, promotori di questa attività - è semplicemente quello di produrre mezzi in grado di assecondare nel miglior modo possibile il gesto atletico, quando si desidera continuare ad andare avanti, arrivando sempre più lontano»

Alex Zanardi, cliente illustre di Maddiline, qui insieme a Giorgio MaddinelliIn provincia di Verona, a Sant’Ambrogio di Valpolicella, c’è Maddiline, uno dei pochi costruttori di biciclette, telai e handbike su misura in Italia. Abbiamo visitato il negozio e l’officina dove svolgono la loro attività Giorgio Maddinelli e il fratello e siamo rimasti sorpresi dalla loro competenza, serietà e disponibilità nel realizzare anche biciclette particolari, appunto come le handbike.
Per chi non lo sapesse ancora, il termine handbike deriva dall’inglese (letteralmente “bici a mano”) ed è un tipo di bicicletta speciale nella quale la spinta proviene dalle braccia e non dalle gambe, con l’utilizzo di tre ruote e con la possibilità per lo sportivo disabile su sedia a rotelle o con difficoltà di deambulazione, di usare il mezzo, “pedalando”, appunto, “con le mani”. Inoltre, essendo dotata di un cambio a più rapporti, l’handbike permette di superare pendenze elevate e di raggiungere alte velocità. Con essa si svolgono gare a livello nazionale e internazionale, suddivise in categorie a seconda della gravità dell’handicap fisico di ogni atleta, categorie che vengono stabilite da un’apposita commissione medica che agli inizi dell’attività agonistica di ciascun atleta ne dispone la classe di appartenenza.

È noto come l’attività fisica – amatoriale o agonistica – sia per le persone con disabilità un elemento di integrazione che può diventare anche sinonimo di indipendenza e autonomia. L’handbike dà, soprattutto, la possibilità a chi pratica sport di uscire dagli impianti sportivi, dalle piscine, dai campi da tennis, dalle palestre. Inoltre, la bici che si “pedala” con la forza delle braccia regala a quanti la utilizzano la possibilità di godere dei benefìci dell’aria aperta, di essere spesso in contatto con la natura e di apprezzare la tranquillità delle piste ciclabili o delle stradine di campagna. In sintesi, l’ebbrezza di una nuova libertà.

Giorgio Maddinelli ci ha raccontato di come la sua passione per la costruzione delle handbike sia nata quasi per caso, illustrandoci come da un tubo o da una barra si proceda a realizzare un “estruso”. Si inizia cioè con un’estrusione, ovvero con un processo di deformazione plastica che consente di produrre pezzi a sezione cilindrica (tubi, profilati). Tale metodo viene utilizzato sia per i materiali metallici come l’acciaio, l’alluminio o il rame, ma anche per altri, come la fibra di carbonio. I tubi così ottenuti vengono modellati con artigianalità, ma alle volte anche con lavorazioni sofisticate, per arrivare a delle handbike super leggere e quindi competitive.
«Per quanto concerne i materiali impiegati – spiega Maddinelli – si possono utilizzare tutti in maniera indistinta e arrivare, per ognuno, a un ottimo risultato finale. L’importante è sapere come utilizzarli al meglio e rispettare le loro caratteristiche meccanico-fisiche senza essere grossolani o estremizzare il loro impiego a discapito della sicurezza».
Il costruttore di Sant’Ambrogio ci racconta poi come il lavoro manuale sia l’ultima fase dello studio tecnologico che vi è a monte. Si comprende, alla fine, che la sinergia tra studi ergonomici, la scelta dei materiali, centinaia di disegni e la dedizione di ore di applicazione sono le componenti inscindibili per la realizzazione di un’Handbike Maddiline.

I clienti di Maddinelli non sono solo atleti che praticano questo sport a livello agonistico, per i quali sono necessarie bici dall’aerodinamicità meticolosa e dal peso ridotto al minimo; infatti, vi sono anche molte persone con disabilità che utilizzano l’handbike soprattutto come attività ricreativa.
Aggirandoci per il grande salone espositivo, notiamo infatti come la Maddiline riesca a mettere a punto bici speciali anche per neofiti, adolescenti o adattabili a diversi livelli di lesioni spinali o a differenti patologie.
La ditta vanta clienti come Alex Zanardi e campioni quali Francesca Porcellato e Roberto Brigo. Inoltre, è fornitrice dell’Associazione Sportiva Dilettantistica G.S.C. Giambenini P. ONLUS di Pescantina – la prima squadra di handbike della Provincia di Verona – dell’Associazione Sport No-Limits con sede a Ventimiglia (Imperia) e di alcuni atleti dell’Associazione Sportiva P.a.s.s.o di Cuneo.

Nel salutarci Giorgio conclude con il suo motto, «ognuno di noi è diverso e unico», che mai viene dimenticato nel progettare e costruire biciclette e handbike “solamente su misura”. L’obiettivo di Maddiline, infatti, è semplicemente quello di produrre mezzi in grado di assecondare nel miglior modo possibile il gesto atletico, quando si desidera continuare ad andare avanti arrivando sempre più lontano.

*Servizio realizzato per conto dell’Associazione Prodigio di Trento (con il titolo Handbike Maddiline… sinonimo di libertà), qui ripreso, con alcuni riadattamenti, per gentile concessione.

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