«Con molta calma, prendendomi tutto il tempo necessario, iniziai a leggere. Nonostante sullo schermo alle mie spalle scorressero le parole del mio intervento, vedevo che le persone erano attente e concentrate su di me: anche se parlavo stentatamente la gente mi capiva. Questo è stato uno dei momenti più importanti della mia vita. Solo poco tempo fa non riuscivo neppure a chiedere un caffè al bar o ad acquistare una scheda telefonica nella ricevitoria. In quel momento, invece, avevo davanti a me tante persone che mi stavano ad ascoltare. Al mio intervento seguì un lungo applauso. Alla fine cercai tra la gente la mia famiglia e vidi mia madre e mia sorella piangere dalla gioia. E fu lì che capii pienamente, per la prima volta, di poter camminare a testa alta e passo spedito».
Si concludeva così la bella testimonianza della lunga lotta interiore combattuta da Andrea Cossu, ventisettenne cagliaritano affetto dalla nascita da una grave forma di tetraparesi spastica, per ritagliarsi “un posto al sole”, una storia raccontata insieme all’amico e operatore socio-sanitario Bruno Furcas in Diversamente come te, libro di cui ci eravamo occupati nel 2009 al tempo della sua uscita (se ne legga cliccando qui).
Ebbene, oggi i protagonisti di quel libro e lo stesso Andrea sono diventati i personaggi di una “favola moderna”, centrata sì su Duck, ma anche sulle meravigliose intuizioni di figure come lo stregone Tetrapà, la fatina Speranza, la strega Ignoranza, il folletto Sorriso o la tata Ioiò. In più, rispetto al libro, vi sono i bei disegni dell’artista genovese Federica Dubbini – e non è cosa di poco conto -, mentre a curare ancora una volta i testi sono Cossu e Furcas, che con questa pubblicazione creano, a parer nostro, lo “strumento perfetto” per raccontare la disabilità ai bimbi delle scuole elementari e non solo. Un messaggio, questo, che speriamo arrivi forte e chiaro anche al Ministero dell’Istruzione…
Memorabili almeno un paio di passaggi, ad esempio quando Tetrapà, pur «terrorizzato dalla potenza della minuscola fatina Speranza», si avvicina troppo a Duck, il bimbo affetto da tetraparesi spastica, «perdendo così la vista». O anche quando lo stesso stregone sposa «una donna terribile, brutta, vecchia e cattiva», di nome Ignoranza, «invidiosa, pettegola e dispettosa», che «spingeva le persone a diventare cattive e a isolare i bambini speciali come Duck». Né manca il lieto fine, come per ogni buona favola che si rispetti – seppure moderna – quando conclusasi la missione della fatina Speranza e diventato Duck ormai adulto, egli può «finalmente vivere sereno con la sua famiglia» ed essere «felicemente innamorato di Silvia, “una ragazza speciale”», che standogli vicino, ha ritrovato anche lei «l’aiuto della fatina Speranza e del folletto Sorriso» e che «un giorno probabilmente incontrerà anche i folletti Tenacia e Determinazione, nel desiderio che nessumo mai più possa incontrare la strega Ignoranza».
La favola di Duck, data alle stampe per i tipi di Arkadia Editore, come già Diversamente come te, verrà presentata mercoledì 16 marzo a Cagliari (Centro Crash, Via Dobeerdò, 31, ore 16.30), su invito del Cedidoc (Centro di Documentazione e di Educazione ai Rapporti, all’Ecologia e alla Non Violenza), alla presenza degli Autori.
Introdurrà l’incontro Pier Gavino Sechi, direttore del Cedidoc e parteciperanno anche Marcella Griva, coordinatrice del Centro Crash, Marco Espa, vicepresidente della Commissione Sanità e Politiche Sociali del Consiglio Regionale della Sardegna e Francesca Palmas, responsabile del Settore Scuola dell’ABC Sardegna (Associazione Bambini Cerebrolesi). (S.B.)
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