Nel nostro Paese un bambino ogni 1.200 nasce con la sindrome di Down, una condizione genetica alla base della più comune forma di disabilità intellettiva nel mondo.
Fino a non molti anni fa si pensava che questi bambini sarebbero stati per sempre dipendenti dai loro genitori. C’è stato invece chi li ha sempre considerati come una risorsa con un grande potenziale, capace di contribuire allo sviluppo e all’arricchimento della nostra società. Per questo, nel 1979, poche, coraggiose famiglie fondarono l’AIPD (Associazione Italiana Persone Down).
Da allora, il coraggio di quelle famiglie e la loro convinzione di poter costruire un futuro migliore per i propri cari con la sindrome di Down, ne ha contagiate moltissime altre. Oggi sono quasi 2.000 i familiari che si impegnano quotidianamente, insieme a professionisti di ogni genere, nelle 52 Sezioni dell’AIPD presenti in tutta Italia.
La storia dell’AIPD è fatta di piccole e grandi conquiste, conquiste di spazi e visibilità. Dal 1979 ad oggi, infatti, le persone con sindrome di Down sono lentamente e gradualmente “uscite allo scoperto”, fino ad essere in alcuni casi pienamente inserite nel contesto scolastico, sociale e lavorativo.
È una lunga storia, che oggi viene raccontata in un video spot (disponibile a questo link), la cui presentazione ufficiale si avrà domani, 16 marzo a Roma, in occasione del grande evento che aprirà le celebrazioni per i quarant’anni dell’AIPD, da noi già ampiamente presentato in altra parte del giornale.
Nel video spot questa storia è raccontata in poche scene, che descrivono con le immagini la classica dicotomia tra il “nascondere” e il “mostrare”. Prima della nascita dell’AIPD, infatti, nel nostro Paese si tendeva a nascondere allo sguardo delle persone “normodotate” le persone con sindrome di Down, che in molti casi vivevano in istituti, non avevano accesso alle scuole e al mondo del lavoro. In quarant’anni queste persone sono diventate realmente tali, con le loro potenzialità, inclinazioni, difficoltà, speranze. E l’AIPD ha indicato ai bambini, agli adolescenti e agli adulti con sindrome di Down e alle loro famiglie nuovi coraggiosi percorsi di inclusione, autonomia e indipendenza.
Nello spot, dunque, che ha coinvolto tanti bambini e adulti con sindrome di Down, vengono contrapposti quei momenti in cui “ci si nasconde simbolicamente”, come negli Anni Settanta-Ottanta, ai tempi più recenti, in cui finalmente ci si mostra orgogliosi e fieri della propria identità.
Testimonial d’eccezione è il popolare attore Lino Guanciale e il video, scritto e diretto da Elena Fiorenzani e Dario Baldi, è stato prodotto gratuitamente dallo studio creativo Frog ‘n roll.
Oltre allo spot, poi, l’AIPD ha realizzato per il proprio quarantennale una campagna di informazione, sensibilizzazione e raccolta fondi, basata su dei confetti di cioccolata, realizzati dall’azienda Cuorenero, in forma di “Pillole per…”. E insieme alle confezioni di pillole, verranno distribuite di volta in volta informazioni sulla sindrome di Down e sulla storia dell’ AIPD.
«Se tanto è stato fatto in questi quarant’anni anni – sottolineano dall’AIPD -, tanto però c’è ancora da fare, perché pari diritti e pari opportunità siano pienamente riconosciuti alle persone con sindrome di Down, in ogni àmbito della vita sociale, in Italia ma anche negli altri Paesi. Per questo abbiamo deciso di aderire e farci parte attiva nel flash mob europeo che il 21 marzo, in occasione della Giornata Mondiale delle Persone con Sindrome di Down, si svolgerà in diversi Paesi europei. L’appuntamento romano è a Piazza del Popolo alle 16, ove sono attese tante famiglie e tante persone con sindrome di Down».
E finalmente è il momento di tornare a parlare del DownTour, iniziativa che consisterà in un vero e proprio “giro d’Italia” per sei mesi a bordo del camper di AIPD, come abbiamo già raccontato qualche settimana fa.
Il viaggio inizierà proprio il 21 marzo, da Piazza del Popolo a Roma, per percorrere tutta l’Italia, fino al 13 ottobre, attraverso più di trenta tappe. A bordo vi si avvicenderanno equipaggi ogni volta diversi, ma sempre composti da persone con sindrome di Down, accompagnate da genitori e tutor.
Così, percorrendo chilometri di strada, l’AIPD ha deciso di continuare il suo viaggio, iniziato quarant’anni fa, invitando a “salire a bordo” tutti coloro che vorranno unirsi in questa lunga lotta contro il pregiudizio. «In tutti questi anni – dichiara Anna Contardi, coordinatrice nazionale dell’AIPD – abbiamo scoperto che il vero modo di conoscere è guardarsi negli occhi. Ci auguriamo perciò che molti sguardi si incrocino intorno al nostro camper: giovani e vecchi, professionisti, rappresentanti delle Istituzioni, del mondo della scuola e del lavoro, perché solo insieme possiamo costruire una società più attenta ai bisogni di tutti e di ciascuno, è questa la vera “meta” del DownTour».
«Gli episodi e le battute di cattivo gusto circolati proprio in questi ultimi giorni – conclude Contardi – dimostrano quanto ci sia ancora da fare per superare i pregiudizi. Con il nostro spot, la campagna e il DownTour, vogliamo continuare a dare il nostro contributo».
E per concludere, anche un libro e un film, ovvero due altre importanti iniziative “amiche” dell’AIPD.
Il libro si chiama Informarsi, capire e votare: l’importante è partecipare, è edito da Erickson e a scriverlo – traendolo dall’esperienza dei Percorsi di educazione all’autonomia dell’Associazione – sono stati Carlotta Leonori e Francesco Cadelano.
«L’idea centrale del volume – si legge nella presentazione editoriale – è che nessuno possa considerarsi cittadino attivo se non viene messo nella condizione di partecipare alla costruzione della propria storia e di quella della comunità di cui è parte. Essere cittadini vuol dire, dunque, appartenere a una comunità ed essere titolari di diritti, ma anche di doveri da rispettare. Attraverso attività e storie illustrate, i personaggi guida accompagnano i Lettori alla scoperta dei concetti fondamentali del mondo della politica: come formarsi un’opinione personale e indipendente ed esercitare i propri diritti, come funzionano le principali istituzioni politiche in Italia e in Europa, qual è il ruolo di associazioni, partiti e sindacati e in che modo si può farne parte. A corredo vi è anche una “guida” per educatori e genitori».
Il libro verrà presentato il 20 marzo alla Libreria Erickson di Roma (Viale Etiopia, 20, ore 18).
Il film, invece, è Dafne di Federico Bondi, prodotto e distribuito da Vivo Film con RAI Cinema e distribuito in Italia dall’Istituto Luce Cinecittà.
Il nostro giornale ha già avuto il piacere di occuparsene, segnalandone la partecipazione al Festival Internazionale del Cinema di Berlino, ove ha ricevuto il Premio Fipresci (Fédération Internationale de la Presse Cinématographique, ovvero il Premio della Critica Internazionale), «per il ritratto toccante e profondamente umano di una figlia coraggiosa e del suo amorevole padre, che cerca di superare il dolore e per le indimenticabili interpretazioni di Carolina Raspanti e Antonio Piovanelli».
Torneremo in ogni a caso a parlarne anche nei prossimi giorni, in occasione dell’uscita nelle sale in programma proprio per la Giornata Mondiale del 21 marzo. (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: ufficiostampaaipd@gmail.com.
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