Perché abbiamo aderito alla manifestazione del 12 marzo

di Fulvio Santagostini*
«Perché ciò - scrive il presidente della LEDHA (Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità) - ha significato anche dire un grosso e inequivocabile NO allo smantellamento del sistema del welfare del nostro Paese e dire NO a un attacco sistematico ai diritti civili conquistati negli anni dalle donne e dagli uomini, dalle lavoratrici e dai lavoratori italiani. E in questo ambito, ovviamente, si colloca anche la difesa dei diritti delle persone con disabilità che mai come in questo periodo sono stati messi a dura prova a partire da una convinzione culturale che considera tutti i costi che riguardano noi, Cittadini con Disabilità, dei "costi improduttivi"»

Un'immagine della manifestazione del 12 marzo a MilanoIl 12 marzo si sono tenute in tutta Italia iniziative di mobilitazione in difesa della Costituzione e della Scuola Pubblica di questo Paese, iniziative senza bandiere di partito, nate dalla società civile, ma non per questo prive di contenuti politici espliciti.
Come FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) e FAND (Federazione tra le Associazioni Nazionali di Persone con Disabilità), anche la LEDHA (Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità) ha deciso di aderire formalmente a questa giornata di mobilitazione [sulle adesioni di FISH e FAND, si legga nel nostro sito cliccando qui. La LEDHA, va segnalato tra l’altro, è componente della stessa FISH, N.d.R.].
Il perché di questa decisione potrebbe essere molto semplice: «Perché abbiamo – come dice il nostro Presidente della Repubblica – la più bella Costituzione del mondo e perché difendere la Scuola Pubblica significa difendere il futuro del nostro Paese e perché crediamo che la concezione che la scuola o la famiglia debba inculcare qualsiasi tipo di valore ai nostri ragazzi sia un’idea semplicemente non degna del profondo significato contenuto nella parola educare».
Ma naturalmente il perché di una decisione come quella presa dal Direttivo della LEDHA è un po’ più complessa.

Innanzitutto crediamo che la difesa della Costituzione e della Scuola Pubblica facciano parte di una stessa battaglia, una battaglia per la riaffermazione dei princìpi e dei valori su cui è nata la nostra Repubblica a partire da quanto citato nell’articolo 3 della nostra Costituzione: «Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese».
Ma è del tutto evidente che aderire a questa manifestazione significa anche dire un grosso e inequivocabile NO allo smantellamento del sistema del welfare del nostro Paese e dire NO a un attacco sistematico ai diritti civili conquistati negli anni dalle donne e dagli uomini, dalle lavoratrici e dai lavoratori italiani.
E in questo ambito, ovviamente, si colloca anche la difesa dei diritti delle persone con disabilità che mai come in questo periodo sono stati messi a dura prova a partire da una convinzione culturale che considera tutti i costi che riguardano noi, Cittadini con Disabilità, dei «costi improduttivi».

L’azzeramento del Fondo per la Non Autosufficienza e il taglio drastico di quello per le Politiche Sociali; la protervia e l’ottusità con la quale il Governo si rifiuta di definire i LIVEAS [Livelli Essenziali dell’Assistenza Sociale o delle Prestazioni Sociali, N.d.R.] e di dare attuazione ai LEA [Livelli Essenziali di Assistenza Sanitaria, N.d.R.]; la vergognosa campagna vessatoria da parte dell’INPS verso i “veri invalidi”, fingendo, in modo ipocrita, di dare la caccia ai truffatori che approfittano delle false invalidità; l’attacco al diritto all’inclusione scolastica dei ragazzi con disabilità che è strettamente correlato al tentativo di “dismissione” della Scuola Pubblica e il tentativo, per ora fallito di dare un duro colpo al diritto al lavoro per i cittadini con disabilità…
È per la tutela dei diritti e della dignità delle persone con disabilità, per la loro non discriminazione in quanto Cittadini di questo Paese che il 12 marzo anche la LEDHA ha aderito alle iniziative tenutesi in Lombardia in difesa della Nostra Costituzione e della Nostra Scuola Pubblica per fare in modo che anche i “Diritti alzino la voce”**!

*Presidente della LEDHA (Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità).
**Qui il riferimento specifico è anche alla Campagna
“I diritti alzano la voce”, iniziativa promossa da venticinque organizzazioni del volontariato e del terzo settore italiani, tra cui la FISH.

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