Prelievi e pagamenti digitali accessibili a chi non vede

«La tecnologia ha tante facce e se da un lato rischia di creare qualche disagio, molte di più sono, fortunatamente, le barriere che permette di abbattere»: lo dichiara Franco Lepore, presidente dell’UICI di Torino, commentando l’incontro organizzato dal Comitato Informatico della propria Associazione, dedicato ai metodi di prelievo e pagamento digitale accessibili a chi non vede, un tema molto sentito, che tocca da vicino la vita quotidiana delle persone cieche e ipovedenti. E da tale incontro è emerso come, per tanti aspetti, “il futuro sia già oggi”, con notevoli ricadute positive
Utilizzo di uno smartphone da parte di una donna non vedente
Utilizzo di uno smartphone da parte di una donna non vedente

«Come sempre, quando si parla di tecnologia e innovazione, i nostri Soci hanno risposto in massa, con interesse e curiosità. D’altra parte il tema è molto sentito e tocca da vicino la vita quotidiana delle persone cieche e ipovedenti. Non dimentichiamo, ad esempio, le tante rimostranze, di cui ci siamo fatti portavoce, per l’inaccessibilità dei nuovi dispositivi POS bancomat che, essendo touch screen, di fatto escludono chi non vede».
Così Franco Lepore, presidente dell’UICI dei Torino (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti), commenta l’ottimo esito dell’incontro, organizzato dal Comitato Informatico di tale Associazione, dedicato appunto ai metodi di prelievo e pagamento digitale accessibili a chi non vede. «Ma la tecnologia ha tante facce – aggiunge Lepore – e se da un lato rischia di creare qualche disagio, molte di più sono, fortunatamente, le barriere che permette di abbattere. Pensiamo, ad esempio, alla smaterializzazione del denaro. Molti dei nostri Soci, giustamente, non si sentono sicuri a muoversi portando con sé molta valuta contante: temono di essere vittime di scippi o di truffe. Da questo punto di vista, i pagamenti digitali sono senz’altro una risorsa».

Durante l’incontro sono intervenuti Alessio Lenzi, responsabile del Comitato Informatico dell’UICI torinese, Sergio Muzzolon, Angelo Panzarea e Gaetano D’Angelo e molti sono stati gli argomenti trattati, a partire dalla presentazione di alcune applicazioni accessibili per la gestione dei conti correnti bancari, ponendo a confronto diversi istituti di credito (Intesa San Paolo, Unicredit, Poste Italiane) e delineando le operazioni più comuni che si possono effettuare in piena autonomia attraverso questi strumenti.
È stato anche mostrato come scambiare piccole somme di denaro tra correntisti della stessa banca, un’opzione rapida, che può rivelarsi, in certe situazioni, molto comoda.

Una parte dell’incontro, quindi, è stata dedicata agli sportelli bancomat. «Non tutti lo sanno – ha ricordato a tal proposito Alessio Lenzi -, ma oggi, grazie alla tecnologia dei QR Code e allo sviluppo delle App specifiche, è possibile prelevare denaro al bancomat usando semplicemente il proprio smartphone. Le impostazioni di prelievo si scelgono direttamente dal telefono: dopodiché, una volta inquadrato con la fotocamera un QR Code posto sullo schermo del bancomat, lo sportello provvede in automatico a erogare la valuta richiesta. Questo sistema è molto vantaggioso, perché consente a chi non vede di usare uno sportello bancomat in assoluta autonomia, anche se questo non è attrezzato con sintesi vocale».

Un’altra frontiera delle transazioni digitali cui l’incontro ha dedicato attenzione è quella riguardante la cartamoneta, rispetto alla quale importanti studi a livello internazionale affermano che essa, così come è conosciuta oggi, sarà presto destinata a estinguersi. Nel giro di qualche anno, infatti, per fare un acquisto in un negozio non sarà più necessario mettere mano ai contanti e molto probabilmente neppure utilizzare bancomat o carta di credito: basterà il telefono.
In alcuni Stati (Regno Unito, Paesi Scandinavi), questa realtà è già comune e in tal senso opzioni come ApplePay e SatisPay sono emblematiche e destinate a prendere piede anche in Italia.
«Prova ne è – come si è detto durante l’incontro all’UICI di Torino – il numero sempre crescente di esercizi commerciali che accettano questo tipo di pagamento. Infatti, come tutto ciò che passa attraverso lo smartphone, è sufficiente che le App dedicate abbiano i necessari requisiti di accessibilità, in modo tale da poter dialogare con i principali screenreader». E durante l’incontro, utilizzando il POS dell’UICI di Torino, è stato dimostrato concretamente come tutto questo sia possibile. (L.M. e S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: ufficio.stampa@uictorino.it (Lorenzo Montanaro).

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