Anziani e case di riposo: un settore italiano che non conosce crisi

E che anzi costituisce un'opportunità di business in forte crescita, come denuncia l'Auser - la principale organizzazione italiana impegnata sul fronte della terza età -, secondo la quale questo ambito è «una vera e propria giungla, con prestazioni e tariffe fuori controllo». Per cercare dunque di dipanare l'aggrovigliata matassa, la stessa Auser ha prodotto un'indagine nazionale, che verrà presentata il 29 marzo a Roma

Tre uomini anziani, fotografati di spalle, in una casa di riposoRisulterebbero essere esattamente 6.715, le case di riposo nel nostro Paese, ma in realtà sembra proprio che sia ancora un mistero sapere quante siano veramente. «Infatti – spiegano i responsabili dell’Auser – si tratta di una realtà italiana “a macchia di leopardo, con prestazioni e tariffe fuori controllo, una vera e propria giungla, con almeno 700 case di riposo che sfuggono a ogni regolamentazione e che non sono in possesso di autorizzazione. Una cosa è certa: questo è un settore che non conosce crisi ed è un’opportunità di business in forte crescita».

Per cercare di dipanare almeno in parte questa aggrovigliata matassa, la stessa Auser – la principale organizzazione italiana impegnata sul fronte della terza età – ha realizzato un’indagine nazionale, che verrà presentata ufficialmente martedì 29 marzo a Roma (Hotel Nazionale, Piazza Montecitorio, ore 10.30).
L’incontro sarà condotto da Francesco Montemurro, direttore dell’IRES (Istituto di Ricerche Economiche e Sociali) “Lucia Morosini” e vi interverranno il presidente nazionale dell’Auser Michele Mangano e il segretario generale dello SPI CGIL Carla Cantone. (S.B.)

Per ulteriori informazioni: Ufficio Stampa e Comunicazione Auser, tel. 06 84407725, ufficiostampa@auser.it.
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