Una “canzone disegnata” per aiutare i bambini e i ragazzi con disturbi dello spettro autistico: consiste in questo la bella iniziativa nata a Bologna da una collaborazione tra la Scuola Media Rita Levi Montalcini e Antoniano Insieme, Centro Ambulatoriale di Medicina Fisica e Riabilitazione che offre servizi di prevenzione, diagnosi e riabilitazione ai bambini in età evolutiva, frutto di un progetto sociale di Antoniano ONLUS.
Vera “anima” dell’iniziativa è stato il tredicenne Giuseppe, ragazzo con un disturbo dello spettro autistico, che frequenta la Scuola Rita Levi Montalcini di Bologna e che da due anni è sostenuto dal Centro Antoniano Insieme. Per conoscerlo meglio e per interagire con lui nel miglior modo possibile, tutti i ragazzi della sua classe, la Prima B, lo hanno aiutato ad imparare una canzone, Il leone si è addormentato, “traducendola” in immagini, ovvero realizzando dei disegni descrittivi delle strofe. Per permettere infatti a Giuseppe di comprendere e apprendere con maggiore facilità è necessario rapportarsi con lui attraverso la CAA (Comunicazione Aumentativa e Alternativa), tecnica sulla quale rimandiamo i Lettori al nostro box in calce.
La classe ha poi deciso di donare i disegni – realizzati sotto la guida del professore di Arte e Immagine Vittorio Orban – allo stesso Centro Antoniano Insieme, per aiutare altri bambini con le stesse difficoltà di Giuseppe. Il tutto con il fondamentale supporto di Silvia Orlati, dirigente scolastica del Rita Levi Montalcini e la ferma volontà dell’educatore scolastico Giuseppe Genovese, dall’operatrice di Antoniano Insieme Elena Romanelli e del direttore sanitario del Centro Annarosa Colonna.
La consegna dei dipinti è in programma per la mattinata del 4 maggio (ore 10) e al termine della cerimonia l’intera classe di Giuseppe visiterà il Centro Antoniano Insieme (Via Guinizelli, 13, Bologna), potendo così conoscere ancor meglio la fragilità del proprio compagno di scuola.
Quindi i ragazzi, tutti insieme, canteranno Il leone si è addormentato, accanto ai disegni realizzati nell’àmbito dell’iniziativa. (S.B.)
A questo link sono disponibili una serie di pensieri su Giuseppe, espressi dai suoi compagni della Scuola Rita Levi Montalcini di Bologna. Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Alessia De Rubeis (alessia.derubeis@atlantiscompany.it).
CAA (Comunicazione Aumentativa e Alternativa)
La CAA (Comunicazione Aumentativa e Alternativa) è un’area della pratica clinica che cerca di compensare la disabilità temporanea o permanente di persone con difficoltà di comunicazione, utilizzando sistemi di simboli o immagini. Si tratta di una tecnica che richiede la formazione di genitori, operatori e del bambino e che funziona al meglio tramite una supervisione a domicilio da parte dello specialista.
Si parla quindi di comunicazione aumentativa perché l’obiettivo è quello di arricchire, completare, implementare al massimo le abilità comunicative naturali della persona con disabilità verbale, alternativa perché si utilizzano strategie diverse da quelle verbali, come tabelle, simboli, immagini, scritte e software dedicati, scelti in base ai bisogni specifici e alle possibilità del paziente.
Nell’àmbito dell’età evolutiva, la CAA viene proposta a bambini con paralisi cerebrali infantili, sindromi genetiche, disprassia (incapacità di compiere movimenti volontari), ritardo mentale, sordità grave e alcune forme di autismo.
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