I correttivi al Decreto sull’inclusione scolastica: altri commenti

Continuano i commenti e le riflessioni, espressi da Associazioni ed esperti del settore, sullo schema di Decreto approvato la scorsa settimana dal Consiglio dei Ministri, che modifica il Decreto Legislativo 66/17 sull’inclusione scolastica degli alunni con disabilità. Ad esprimere questa volta la propria opinione sul provvedimento sono l’ABC (Associazione Bambini Cerebrolesi) e l’ANGSA (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici)
Ragazzi con varie disabilità davanti a una scuola
Ragazzi con varie disabilità davanti a una scuola

Continuano ad arrivare commenti, dalle Associazioni e da altri esperti del settore, sullo schema di Decreto approvato la scorsa settimana dal Consiglio dei Ministri, che modificherà in più parti il Decreto Legislativo 66/17 (Norme per la promozione dell’inclusione scolastica degli studenti con disabilità). Dopo infatti che nei giorni scorsi avevamo dato spazio alle riflessioni proposte di volta in volta dalla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) dall’Osservatorio Scolastico dell’AIPD (Associazione Italiana Persoen Down) e dai formatori Flavio Fogarolo e Giancarlo Onger, è la volta dell’ABC (Associazione Bambini Cerebrolesi), per la quale si esprime in una nota Francesca Palmas, che di tale organizzazione è responsabile del Centro Studi, oltre a far parte dell’Osservatorio Permanente sull’Inclusione Scolastica del Ministero dell’Istruzione.
«La prima considerazione – sottolinea Palmas – è che rispetto alla prima bozza del Decreto del 2017 da cui eravamo partiti, che da una parte rivoluzionava il PEI (Piano Educativo Individualizzato), escludendo la partecipazione delle famiglie e degli specialisti, dall’altra escludeva i GLHO (Gruppi di Lavoro Handicap Operativo) e dunque le forme istituzionali partecipate di progettazione tra tutti i soggetti coinvolti, possiamo ritenerci soddisfatti. Infatti, lo schema di Decreto correttivo contiene molte delle istanze presentate in sede di Osservatorio Permanente, grazie all’intensa e costante attività della Federazione FISH e delle organizzazioni Associate, delle quali fa parte anche l’ABC, che migliorano l’impianto di base, anche se rimangono alcune zone lacunose».

L’esponente dell’ABC entra poi nel dettaglio del testo approvato, valutando positivamente «la riorganizzazione a partire dalle certificazioni, dal Profilo di Funzionamento, dal PEI e dal progetto di vita sulla base dell’ICF [la Classificazione internazionale del Funzionamento, Salute e Disabilità, elaborata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, N.d.R.], ovvero una presa in carico globale e multidisciplinare della persona con disabilità in correlazione al contesto in cui  vive. E ancora, la definizione di ruoli e competenze di tutte le figure che intervengono nel processo di inclusione, dal collaboratore scolastico all’assistente all’autonomia e alla comunicazione, fino alla definizione in sede di PEI dei sostegni (insegnante di sostegno, assistenti all’autonomia e comunicazione, assistenza igienico personale) e alla quantificazione delle effettive ore di sostegno, spesso motivo di grandi discriminazioni, confusione e procedure distorte. Si iniziano altresì ad introdurre crediti formativi sull’inclusione per tutti i docenti, anche se ciò non è ancora sufficiente, ma è la direzione verso la quale noi puntiamo, ovvero la formazione iniziale e in servizio di tutti i docenti e non solo di quelli di sostegno. Si inizia infine anche a parlare di “accomodamento ragionevole”, come espressamente previsto dalla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità».

Sul versante, invece, di ciò che viene giudicato negativamente, «resta nebuloso – secondo Palmas – il ruolo e il peso nella procedura di richiesta delle ore di sostegno scolastico, il passaggio tra il PEI, il parere del GIT (Gruppo per l’Inclusione Territoriale) e il Dirigente Scolastico; il restringimento circa l’adeguamento delle situazioni di fatto sia per il sostegno che per i collaboratori scolastici (sempre di competenza del Ministero), il che ci fa temere un tentativo di contenimento della spesa. Ci sono inoltre alcuni passaggi in merito alle nuove procedure sull’accertamento della condizione di disabilità ai fini dell’inclusione scolastica che vanno ancora chiariti, per non appesantire la burocrazia per le famiglie. Sono tutti temi, per altro, che saranno ora oggetto di discussione nei prossimi confronti presso le Commissioni competenti di Camera e Senato, che dovranno esprimersi sul Decreto, occasioni per incidere su questi cambiamenti che avranno un impatto su tutto il sistema».

«E tuttavia – conclude Palmas – il nostro sentore è che a causa dell’iter burocratico che il Decreto dovrà seguire, esso non sia applicabile dal 1° settembre 2019, come previsto, cui si aggiunge un’effettiva mancanza di tempo per realizzare su tutto il territorio l’adeguata formazione per tutti gli operatori che dovranno possedere gli strumenti del nuovo sistema. Noi per altro ci saremo, sia nelle sedi Istituzionali, sia a disposizione di tutti gli interessati, per accompagnarli in questo nuovo iter che con i giusti accorgimenti, crediamo possa migliorare la qualità dell’inclusione scolastica e della vita nel suo insieme delle persone con disabilità».

Anche Benedetta Demartis, presidente nazionale dell’ANGSA (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici), ha diffuso una nota, esprimendo «l’auspicio che i correttivi possano entrare in vigore dal 1° settembre prossimo, ovvero dal nuovo anno scolastico, in modo tale che lo studente e tutte le sue necessità possano effettivamente essere poste sempre più al centro».
Dopo avere quindi ringraziato il ministro dell’Istruzione Bussetti, «per l’approvazione delle modifiche proposte dalla rappresentanza della FISH, della quale anche la nostra Associazione è parte integrante», Demartis si dichiara «moderatamente soddisfatta della nuova disposizione», augurandosi in ogni caso che possa effettivamente «cambiare l’approccio alla disabilità in àmbito scolastico, rivolgendo più attenzione al contesto e inserendo il modello biopsicosociale a cui far riferimento».
«Vigileremo con il massimo impegno – conclude – sulla reale applicazione della normativa e in sede di Commissioni alla Camera e al Senato ci batteremo per ulteriori migliorie e per tutelare ancora di più il diritto allo studio delle persone con disabilità, invitando fin d’ora il Ministero a prevedere un’adeguata informazione e formazione a tutto il comparto scolastico». (S.B.)

A questo link è disponibile il testo del Decreto Legislativo 66/17 predisposto dall’Osservatorio Scolastico dell’AIPD (Associazione Italiana Persone Down), con le modifiche approvate dal Consiglio dei Ministri. Un testo, va precisato, non ufficiale.
Per ulteriori informazioni e approfondimenti:
° abc@abcitalia.org
° ufficio stampa@angsa.it

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