Il corpo nella mente: adolescenza, disabilità, sport

In uno studio pubblicato recentemente e del quale anche il nostro sito si era occupato in fase di preparazione, Stefano Scarpa, docente dell'Università di Padova, indaga il tema dell'identità corporea, per le persone con disabilità motoria, nell'adolescenza e nella giovinezza, con particolare riferimento al ruolo della pratica sportiva. E tra i risultati più interessanti della ricerca - condotta coinvolgendo direttamente circa 1.200 adolescenti e giovani - emerge anche che la pratica sportiva contribuisce a sviluppare un concetto positivo della propria corporeità e delle proprie abilità motorie

Giovane in carrozzina fotografato da dietro«”Chi sono io? Questa è forse la domanda più importante che si pongono gli adolescenti e in questa delicata fase dello sviluppo, la disabilità, congenita o acquisita, può interferire in modo incisivo sulla qualità di vita, sulla possibilità di condurre un’esistenza armoniosa e di sviluppare una rappresentazione positiva di sé. L’identità corporea, infatti, è una componente fondamentale dell’identità personale e probabilmente quella maggiormente a rischio di compromissione negli adolescenti con disabilità motoria, che sperimentano su se stessi gli effetti della menomazione fisica, con le relative implicazioni psico-sociali».
A scriverlo è Stefano Scarpa, docente di Attività Motoria Adattata per l’Età Evolutiva, presso l’Università di Padova, del cui recente libro Il corpo nella mente. Adolescenza, disabilità, sport, dato alle stampe da Calzetti & Mariucci, parliamo con particolare piacere, in quanto anche il nostro sito ha dato un suo piccolo contributo ad elaborarlo, ciò che l’Autore – e lo ringraziamo per questo – ha voluto cortesemente ricordare all’interno della pubblicazione.
Infatti, poco più di un anno fa avevamo dato spazio all’iniziativa dello stesso Scarpa, consistente in un questionario rivolto a persone paraplegiche di qualunque età, sportive e non, per valutare come esse si descrivessero fisicamente (se ne legga cliccando qui).

La seconda parte del volume pubblicato nei giorni scorsi, dunque, è proprio occupata dalla ricerca elaborata tramite il questionario, che alla fine ha coinvolto circa 1.200 adolescenti e giovani, evidenziando che nelle persone con disabilità motoria, la pratica sportiva contribuisce a sviluppare un concetto positivo della propria corporeità e delle proprie abilità motorie.
La prima parte del Corpo nella mente, invece, tratta il tema dell’identità corporea, – sempre con particolare riferimento al ruolo della pratica sportiva – a livello prevalentemente teoretico, esponendo i fondamenti filosofici e psicologici, il razionale esistente e le ricerche empiriche precedentemente condotte sulla questione. (S.B.)

Stefano Scarpa, Il corpo nella mente. Adolescenza, disabilità, sport, Perugia, Calzetti & Mariucci, 2011, 173 pagine, 18 euro.
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