A distanza di quattro anni dal deposito del primo “Testamento Pedagogico”, atto giuridico ideato dall’indimenticato docente di Pedagogia Speciale all’Università di Bologna Nicola Cuomo (se ne legga ampiamente anche sulle nostre pagine) e voluto dalle famiglie per garantire alle persone con deficit supporti che continuino anche “dopo” la vita dei genitori, l’Associazione AEMOCON – Emozione di conoscere ha organizzato per il 22 giugno a Bologna (Sala Petronio del Camplus Living Bononia, Via Sante Vincenzi, 49, ore 9-13) un nuovo appuntamento sul tema, intitolato “Testamento Pedagogico”. Un percorso progettuale per orientare l’amministrazione di sostegno.
Vi interverranno Laura Andrao, avvocato del Foro di Reggio Emilia, esperta nella tutela delle persone fragili, Elisabetta Bacciaglia, psicologa e presidente di AEMOCON e Alice Imola, pedagogista, ricercatrice all’Università di Bologna e vicepresidente di AEMOCON.
Cediamo la parola a quest’ultima – a suo tempo diretta collaboratrice di Nicola Cuomo – per presentare l’incontro.
La finalità del convegno-laboratorio organizzato da AEMOCON per il 22 giugno a Bologna è quella di fare il punto della situazione e interrogare le esperienze circa i ricorsi portati avanti ad oggi dalle famiglie inserite nel percorso di ricerca condotto sotto la responsabilità del team multidisciplinare dell’Associazione, attraverso l’analisi di documenti e decreti di aperture di amministrazioni di sostegno, attraverso dibattiti e confronti dinamici, per fare emergere punti di forza e potenzialità della Legge 6/04 sull’amministrazione di sostegno, a favore di un continuo sviluppo cognitivo e affettivo della persona con deficit per un progetto vita da costruire “Durante Noi” e da proseguire nel “Dopo di Noi”.
La Legge 6/04 propone una cornice di grande rispetto nei confronti della persona fragile e della sua esistenza in qualità di libero cittadino, una cornice che deve poter essere riempita di dettagli e contenuti progettuali, di suggerimenti e orientamenti metodologici, per non rischiare di riproporre nell’agito modalità molto affini a quelle dell’ormai superata pratica dell’interdizione che andava a negare qualsiasi possibilità di espressione intenzionale.
Mentre infatti l’interdizione proponeva una sostituzione in toto del potere decisionale della persona fragile da parte di un tutore («ci penso io a te», «so io ciò che è meglio per te, ciò di cui hai bisogno»), l’amministrazione di sostegno richiede un delicato lavoro di supporto e affiancamento nel riuscire a far nascere, cogliere e potenziare volontà, desideri e intenzionalità anche in caso di disabilità estremamente complesse, dove l’amministratore deve essere in grado di ascoltare e “dare voce” anche chi la voce non ce l’ha.
Ma come può un amministratore agire in questo arduo compito? Con quale formazione? Quali supporti? Quali strumenti?
È da qui che nacque l’idea del professor Nicola Cuomo che confluì nel “Testamento Pedagogico” (“un Percorso Pedagogico per un progetto di vita”) al fine di garantire che il progetto educativo e di vita, portato avanti dalle famiglie con e per i propri figli nel “Durante Noi”, potesse continuare anche nel “Dopo di Noi”.
L’idea è quella di ipotizzare un Percorso Pedagogico da costruire e cucire su misura lungo tutto il corso della vita allo scopo di fornire orientamenti, linee guida e strategie per sostenere e orientare l’amministratore di sostegno nelle sue prassi, scelte e modalità relazionali, partendo dal presupposto fondamentale che anche nella persona con deficit lo sviluppo cognitivo e affettivo è, come per chiunque altro, in continua e permanente evoluzione e mutamento.
Questo principio basilare si pone in contrasto al rischio di un agire negli anni a venire del “Dopo di Noi” più di tipo tecnico/burocratico, che tenda a far perpetuare uno stato di cose, di situazioni, di occasioni… pensando la persona come immutabile o ancor peggio destinata ad un’inevitabile involuzione.
La finalità del Percorso Pedagogico è proprio quella di garantire alla persona fragile di portare avanti permanentemente un percorso di maturazione e potenziamento delle proprie facoltà cognitive e intenzionali, in quanto inserita – grazie al supporto di un amministratore di sostegno adeguatamente formato e permanentemente tutorato da un’équipe scientifica – in un percorso di vita ricco di occasioni e di opportunità finalizzate a tale scopo.
Questi, dunque, alcuni dei temi che verranno trattati durante il convegno-laboratorio del 22 giugno sono:
° Ruolo dell’amministratore di sostegno.
° Utilità di usufruire di un percorso progettuale per sostenere le prassi dell’amministratore di sostegno.
° Documentazione necessaria.
° Preparazione del beneficiario quale occasione per potenziare e rispettarne le volontà e l’autodeterminazione.
° Gestione del patrimonio tra ordinaria e straordinaria
° Azioni pratiche per il supporto del beneficiario (conto in banca, INPS, Fascicolo Sanitario ecc.).
° Come fare ricorso e istanza al Giudice Tutelare.
° Utilità della rendicontazione: come, quando, perché depositarla e come intersecarla al progetto di vita.
° Amministratore attuale e amministratore futuro.
° Utilità di una rete di supporto e consulenza strategica.
Dottore di ricerca in Pedagogia Speciale all’Università di Bologna, vicepresidente dell’Associazione AEMOCON – Emozione di conoscere.
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: aemocon@gmail.com.
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