Per fermare la cecità nel Sud del mondo

Sarà attiva fino al 20 luglio la campagna “Fermiamo la cecità. Insieme è possibile”, promossa da CBM Italia - componente nazionale dell’organizzazione umanitaria impegnata nella cura e nella prevenzione della cecità e disabilità evitabile nei Paesi del Sud del mondo -, che punta a salvare dalla cecità bambini, donne e uomini di Africa, Asia e America Latina, attivando screening visivi nelle scuole e nei villaggi, visite oculistiche, operazioni chirurgiche, percorsi di riabilitazione, cliniche mobili oftalmiche, oltreché distribuendo antibiotici, costruendo pozzi e formando medici e operatori
Bimbo curato grazie a un progetto di CBM Italia
Un bimbo curato grazie a un progetto di CBM Italia

«Nei Paesi del Sud del mondo essere ciechi significa rischiare di morire ogni giorno a causa di incidenti, maltrattamenti e abusi. Se solo due delle maggiori cause di deficit visivi, quali la cataratta e i difetti refrattivi fossero considerate priorità e se in tutto il mondo venissero implementate consistenti misure di controllo, fornendo servizi adeguati e offrendo interventi chirurgici di cataratta alle persone che ne necessitano, potrebbe essere restituita la vista a due terzi delle persone affette da disabilità visive»: così Massimo Maggio, direttore di CBM Italia – componente nazionale dell’organizzazione umanitaria impegnata nella cura e nella prevenzione della cecità e disabilità evitabile nei Paesi del Sud del mondo –, ha presentato la campagna denominata Fermiamo la cecità. Insieme è possibile, lanciata nei giorni scorsi da tale organizzazione e attiva fino al 20 luglio, anche tramite un numero solidale (45583), oltreché  e abbinata a uno spot (disponibile a questo link) con il conduttore televisivo Daniele Bossari, “ambasciatore” di CBM, della quale ha conosciuto in prima persona gli interventi di cura e prevenzione della cecità in Nepal.

Con questa campagna, in particolare, CBM Italia mira a salvare dalla cecità bambini, donne e uomini che vivono in Africa, Asia e America Latina, attivando screening visivi nelle scuole e nei villaggi, visite oculistiche, operazioni chirurgiche, percorsi di riabilitazione, allestimento di cliniche mobili oftalmiche, distribuzione di antibiotici, costruzione di pozzi, attività di formazione professionale di medici e operatori e sensibilizzando sulle attività previste dai vari progetti. (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Anita Fiaschetti (anita.fiaschetti@cbmitalia.org).

La cecità nel mondo
Secondo uno studio pubblicato dalla rivista «Lancet» nell’agosto del 2017, nel mondo è diminuito il numero delle persone cieche, passando da 39 a 36 milioni. Pur se in calo, però, quel numero potrebbe triplicare entro il 2050.
Lo studio riporta i risultati di un’analisi realizzata dal gruppo di esperti internazionali Vision Loss Expert Group (VLEG) condotta dal 1990 al 2015. Questi i principali dati prodotti:
° 253 milioni di persone con disabilità visive, delle quali 36 milioni di persone cieche e 217 milioni di persone con disturbi visivi gravi o moderati.
° L’89% delle persone con disabilità visive vive nei Paesi del Sud del mondo.
° Il 55% delle persone con problemi visivi sono donne.
(a cura di CBM Italia)

Share the Post: