La Nazionale Italiana di Pallavolo Sorde sul tetto d’Europa

Un percorso netto fatto di sole vittorie e una finale perfetta contro la forte Nazionale Russa, vinta per 3-0: non bastano i soli numeri a dare il senso della grande impresa della Nazionale Italiana di Pallavolo Sorde, aggiudicatasi a Cagliari per la prima volta il titolo europeo. È la capitana della squadra, Ilaria Galbusera, a raccontare l’emozione provata per questa impresa e ad esprimere tutto il suo orgoglio per una squadra fortemente unita, dentro e fuori dal campo
Nazionale Italiana Pallavolo Sorde, Campione d'Europa, Cagliari, giugno 2019
La Nazionale Italiana di Pallavolo Sorde che ha vinto a Cagliari il Campionato Europeo

Un percorso netto fatto di sole vittorie e una finale perfetta contro la forte Nazionale Russa, vinta per 3-0, con parziali a dir poco eloquenti (25-13, 25-19, 25-16): ha avuto grande risonanza nei social – addirittura 2 milioni di visualizzazioni – e da parte delle testate specializzate, ma non altrettanta negli organi d’informazione “generalisti”, e nemmeno nei quotidiani sportivi, la grande impresa della Nazionale Italiana di Pallavolo Sorde, aggiudicatasi a Cagliari per la prima volta il titolo europeo.

E dopo la meritata citazione per tutte le componenti della spedizione azzurra (Silvia Bennardo, Federica Biasin, Simona Brandani, Valentina Broggi, Federica Bruni, Alice Calcagni, Clara Casini, Aurora Cristelli, Ilaria Galbusera, Claudia Gennaro, Elisa Imperiale, Luana Martone, Serena Solimene e Alice Tomat), è la capitana della squadra, Ilaria Galbusera, a parlare dell’emozione provata per questa impresa: «È stato un sogno lungo dodici anni – racconta – diventato finalmente realtà, un susseguirsi di emozioni incredibili perché non ci saremmo mai aspettate di vincere con una finale così perfetta. Vedendo i punteggi parziali, può sembrare sia stata una passeggiata, ma la verità è che la Russia fisicamente ci dominava e tuttavia, rispettando alla lettera l’organizzazione tattica e le indicazioni di coach Alessandra Campedelli e dello staff, abbiamo sovrastato con la tecnica le avversarie».

«Concludere il set finale con l’ultimo punto mio – aggiunge Ilaria – è stata un’emozione che a parole è davvero difficile da spiegare, tanto che mi sono buttata a terra per la felicità. Si percepiva un filo di intensità e spirito di squadra che collegava tutte noi dalla testa ai piedi. Siamo state un gruppo molto affiatato da subito. La nostra forza, infatti, è stata proprio l’unità e il saperci supportare a vicenda in ogni momento, dentro e fuori dal campo. Sono tanto tanto orgogliosa di questa squadra!». (S.B.)

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