Governo nuovo, per questioni aperte da troppo tempo

«Di questioni aperte sulla disabilità, di sfide antiche - si legge in una nota della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), a commento del discorso pronunciato da Giuseppe Conte, subito dopo avere accettato l’incarico di formare il nuovo Governo dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella -, ce ne sono parecchie e sempre più urgenti. Se questa dunque intende realmente essere una stagione di riforme, non potranno ancora una volta essere eluse tutte quelle istanze»
Sergio Mattarella e Giuseppe Conte
Giuseppe Conte durante l’incontro con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella per il conferimento dell’incarico di formare un nuovo Governo

«Ascoltando con attenzione il primo apprezzato intervento di Giuseppe Conte, non possiamo che esprimere conseguenti aspettative per le condizioni di vita di milioni di persone con disabilità e per i loro familiari. Sono istanze complesse, note, drammaticamente presenti in tante quotidianità di Cittadini che vivono in Italia, ma che ancora non hanno trovato adeguate e strutturali risposte».
Si apre così la nota diffusa dalla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), a commento del discorso pronunciato da Giuseppe Conte, subito dopo avere accettato l’incarico di formare il nuovo Governo dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
«Quando Conte pone quindi al centro dell’architettura del programma di Governo, al pari della sostenibilità e delle sfide economiche, temi quali l’uguaglianza, l’inclusione sociale, il superamento delle disparità di genere, territoriali, di condizioni personali – prosegue la nota della Federazione -, non possiamo che ritenere che tutto ciò riguardi anche la disabilità, per altro schiettamente richiamata dal Presidente incaricato. Ci aspettiamo allora che l’attenzione alla disabilità trovi ancora maggiore espressione nel programma che verrà elaborato con le forze politiche della nuova maggioranza, orientando concretamente l’azione governativa e, vogliamo sottolinearlo, stimolando anche quella parlamentare».

«In questo senso – secondo la FISH – non va interrotto il percorso iniziato con l’istituzione del Ministero per le Disabilità e la Famiglia, ma anzi ne va ridisegnato il ruolo, rafforzandone le attribuzioni delegate, la struttura, le competenze, in modo che non possa essere ritenuto una “riserva” in cui confinare un tema considerato erroneamente marginale, ma che diventi davvero la cabina di regia e di monitoraggio affinché tutte le politiche – tutte, e non solo quelle di “settore” – assumano sempre come rilevante la disabilità che riguarda milioni di persone».
«E di questioni aperte, di sfide antiche, ce ne sono parecchie e sempre più urgenti –  continua la nota -: la revisione dei criteri per il riconoscimento delle disabilità funzionali all’inclusione e ai progetti personali; le misure e i servizi per il sostegno alla buona occupazione e al mantenimento del posto di lavoro; i supporti per i caregiver familiari; le misure per favorire la vita indipendente, il diritto all’autodeterminazione e le pari opportunità; i sostegni e i servizi per l’abitare; il miglioramento dell’inclusione scolastica; l’accesso ai diritti e alla partecipazione civile; gli interventi per migliorare la mobilità, l’accessibilità e la qualità dei luoghi e dei servizi; il diritto alle cure migliori, all’abilitazione, alla diagnosi; il contrasto alla discriminazione plurima, ad iniziare dalle condizioni di vita delle donne e delle ragazze con disabilità; il contrasto deciso all’impoverimento derivante dalla disabilità. E tantissimi altri nodi già ben indicati dalla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità che a dieci anni dalla ratifica da parte del nostro Paese [Legge 18/09, N.d.R.], attende ancora un’adeguata attuazione. Un’indicazione, per altro, il nuovo Governo ce l’ha già ed è il Programma di Azione biennale per la promozione dei diritti e l’integrazione delle persone con disabilità approvato nel 2017 [Decreto del Presidente della Repubblica del 12 ottobre 2017, N.d.R.], ma ancora lettera morta, per l’assenza di un’efficiente regia e di una volontà politica conseguente».

«Se questa dunque intende realmente essere una stagione di riforme – concludono dalla FISH – non potranno essere ancora una volta eluse queste istanze preliminari e indispensabili a quell’equità e inclusione apprezzabilmente invocate oggi da Giuseppe Conte, augurandoci che esse siano accolte e sviluppate domani dalle forze politiche». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: ufficio stampa@fishonlus.it.

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