“Slow Down”: due anni di escursioni nel Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi

Si è concluso il progetto denominato “Slow Down”, promosso dall’AIPD di Belluno (Associazione Italiana Persone Down), in collaborazione con l’Ente Parco Dolomiti Bellunesi e le Guide del Parco Cooperativa Mazarol, che ha visto numerose persone con sindrome di Down - giovani e adulte - felicemente coinvolte per due anni in una serie di escursioni negli splendidi territori delle loro montagne. Ne è scaturito anche un filmato, che sarà oggetto di presentazioni pubbliche, ed è prevista la compilazione di una guida escursionistica riguardante sentieri ad uso di persone con disabilità
AIPD Belluno con i Diaduit
Le persone dell’AIPD di Belluno con il gruppo musicale dei Diaduit

Si è concluso una decina di giorni fa il progetto denominato Slow Down, promosso dall’AIPD di Belluno (Associazione Italiana Persone Down), in collaborazione con l’Ente Parco Dolomiti Bellunesi e le Guide del Parco Cooperativa Mazarol. L’iniziativa aveva previsto anche il coinvolgimento dell’ASSI (Associazione Sociale Sportiva Invalidi) e del Centro Diurno Medaglie d’Oro di Feltre della ULSS 1 Dolomiti.

L’escursione conclusiva ha abbandonato i territori del Parco Dolomiti Bellunesi propriamente detti, per salire tra prati e boschi della montagna della Sinistra Piave, ed è stata organizzata sotto forma di “campus” per le famiglie, ospitato presso l’Ostello Sant’Isidoro sui monti di Trichiana (Borgo Valbelluna).
Un gruppo di “coraggiosi”, dunque, ha sfidato le avverse previsioni atmosferiche di quei giorni, riuscendo, con un po’ di fortuna, a completare una lunga passeggiata nei sentieri intorno a Pranolz, dove le Guide Mazarol Flora e Mauro hanno insegnato alle persone ad aguzzare la vista, per scoprire caprioli al pascolo o salamandre ben mimetizzate fra il fogliame.
Il giorno successivo, però, la pioggia battente ha subito ricondotto gli escursionisti all’ostello, dov’era stato allestito il programma alternativo, vale a dire il video riassuntivo delle precedenti uscite, protrattesi per due anni, da quella iniziale in Val Canzoi, al Rifugio Pramper in Valzoldana, fino alle altre succedutesi con cadenza bi-trimestrale, tra cui, memorabile, quella con le ciaspe sotto una fitta nevicata sul Monte Avena.

«Il filmato – spiegano dall’AIPD di Belluno – sarà oggetto di una presentazione pubblica ed è prevista pure la compilazione di una guida escursionistica nei sentieri facilitati, cioè anche ad uso di persone con disabilità, sentieri che sono stati percorsi e valutati. L’aspetto educativo ambientale, del resto, si è sviluppato, dopo le osservazioni “sul campo”, anche nei giorni successivi a ciascuna uscita: per i ragazzi più piccoli, in età scolare, c’è stata la rielaborazione artistica, coordinata da Giovanni Sogne per la pittura e da Nelso Salton per la  parte musicale. E musicale è stata anche la conclusione di quest’ultima tappa del progetto, grazie al gruppo bellunese dei Diaduit, che compone musiche popolari originali, della tradizione nordeuropea e veneta».

Con le danze popolari ispirate dai Diaduit, dunque, i partecipanti al “campus”, tante persone con sindrome di Down e i loro familiari,  si sono salutati. Dal canto suo, l’AIPD bellunese intende ringraziare per l’accoglienza l’Ostello Sant’Isidoro, la Malga Montegal e il Rifugio Pranolz. (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Ufficio Stampa AIPD di Belluno (Giovanni Cappellari), ufficiostampa@aipdbelluno.org.

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