La Delegazione Zonale APICI (Associazioni Provinciali Invalidi Civili e Cittadini Anziani) di Altopascio (Lucca) – il cui servizio è svolto dal Punto Handy – propone per il quarto anno il progetto denominato Diversamente in scena, inventando e rappresentando in modo ironico, attraverso una commedia teatrale, la storia di vita di anziani, dove interagiscono la realtà e la fantasia, ma anche dove si confrontano diverse generazioni, in modo da integrare le diversità, sviluppando la capacità di interazione sociale in contesti e ambiti differenti.
Il laboratorio teatrale del Punto Handy – composto dalla Compagnia dei Raccapezzati – ha lavorato in questi mesi per riprodurre sul palcoscenico momenti di vita quotidiana attraverso il racconto di storie, il ricordo di canzoni e la rievocazione di sentimenti che caratterizzavano la società di un tempo.
L’attività teatrale da noi promossa è stata finalizzata nella promozione di un canale di comunicazione privilegiato che coinvolge tutti, dai giovani, agli adulti e agli anziani, un canale di comunicazione grazie al quale è possibile la trasmissione multidirezionale dei saperi, dove emergono sentimenti, esperienze, aspirazioni e desideri, e dove comunicano diverse generazioni, creando – nel “gioco teatrale” – un corto circuito che rimette in circolo le memorie più antiche degli anziani (i quali le percepiscono spesso come svalutate) e quelle più recenti dei giovani che di quella memoria hanno quasi perso le tracce e la necessità.
Il progetto intende dunque perseguire l’affermarsi di una cultura della diversità affinata e sostenuta da esperienze di integrazione che coinvolgano una pluralità di componenti sociali attente e sensibili, in un tessuto culturale che sempre più deve considerare e affrontare il necessario incontro con la diversità e l’alterità.
In seguito all’esperienza degli anni scorsi, la volontà di riproporre anche questa volta l’iniziativa Diversamente in scena è stata motivata dalla convinzione che il teatro costituisce un luogo protetto e privilegiato per la valorizzazione delle diverse abilità che caratterizzano l’unicità di ogni individuo.
Incontrare la diversità apre l’orizzonte a una prospettiva sociale che comprende altre culture, altri sguardi, altri linguaggi. Il teatro diventa sede di possibilità e di convivenze, attraverso la sua caratteristica fondamentale del “corpo segno” e della parola “fantastica e fantasiosa”.
Ancora una volta siamo a ribadire quanto ogni commedia che la nostra associazione propone sia un mondo misterioso e rechi con sé una storia unica, segnata in alcuni casi da esperienze forti e complesse, bagaglio personale e arricchimento per gli altri in un serio lavoro di laboratorio.
In tale orizzonte lo strumento teatro si connota come sfondo integratore e collante delle diverse presenze in una proposta articolata e complessa, costruita intorno al comune valore di appartenenza civile di qualunque persona, rivolta non solo alla popolazione anziana, ma alla comunità in senso allargato.
Pertanto il Punto Handy vuole far riscoprire il valore etico ed educativo dell’anziano come risorsa e testimone privilegiato delle tradizioni e saperi del territorio, perché, come è stato scritto, «dalle registrazioni dei racconti di vita di ogni persona si trae in generale una performance teatrale, che ne rappresenta il senso, la passione e l’importanza affettiva che li lega a chi racconta».
Con il patrocinio del Comune di Montecarlo e della Provincia di Lucca, la rappresentazione finale si intitolerà Anche i vecchi hanno un cuore ed è prevista per sabato 11 giugno (ore 21) al Teatro dei Rassicurati di Montecarlo (Lucca), dove i protagonisti cercheranno di illustrare la “Storia” che non si trova nei libri, quella che fa del racconto una traccia preziosa e unica che ognuno di noi porta con sé, tale da permettere un importante scambio di dialetti, tradizioni, esperienze e soprattutto di emozioni.
Attraverso l’esperienza delle scorse edizioni, gli operatori del Punto Handy metteranno quindi in scena ciò che pochi amano vedere, di cui si parla malvolentieri, ma che commuove ed emoziona in modo profondo: la solitudine e l’emarginazione unite alla poesia, cercando di promuovere sempre più occasioni di sviluppo e coesione sociale, di valorizzazione del territorio, dove cultura e solidarietà interagiscono e dove l’anziano inconsciamente si sente come una “sentinella”. Sua, infatti, è la responsabilità di custodire il tesoro prezioso, inestimabile dei ricordi di tutta una vita, lieti e tristi, ma, in generale, anche questi ultimi resi dolci da quel formidabile elemento pacificatore che è il tempo.
*Presidente della Delegazione Zonale APICI (Associazioni Provinciali Invalidi Civili e Cittadini Anziani) – Servizio Punto Handy di Altopascio (Lucca).
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