Siamo pronti a tornare in piazza

Di fronte alle indiscrezioni circolanti in questi giorni, secondo qui le misure allo studio del Governo per la manovra finanziaria correttiva potrebbero portare a colpire ulteriormente le persone con disabilità e le loro famiglie, la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap), la FAND (Federazione tra le Associazioni Nazionali delle Persone con Disabilità) e l'Ufficio per le Politiche sulla Disabilità della CGIL Nazionale respingono tale ipotesi, dichiarando che «se tali indiscrezioni dovessero rivelarsi fondate, siamo pronti a tornare in piazza, come è stato fatto il 23 giugno scorso, perché non devono essere ancora i più deboli a pagare»

Corda che si sta spezzando«Circolano in questi giorni – si legge in una nota congiunta della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), della FAND (Federazione tra le Associazioni Nazionali delle Persone con Disabilità) e dell’Ufficio per le Politiche sulla Disabilità della CGIL Nazionale – alcune indiscrezioni “bene informate”, sulle misure allo studio del Governo che dovrebbero comporre la manovra correttiva da oltre 40 miliardi di euro. E tra queste misure potrebbero esserci pesanti tagli che colpirebbero ulteriormente il mondo della disabilità. Ma questa è una prospettiva del tutto intellorabile e se tali indiscrezioni dovessero rivelarsi fondate, siamo pronti a tornare in piazza, come è stato fatto il 23 giugno scorso, perché non devono essere ancora i più deboli a pagare».
 
«Non si deve mai dimenticare – sottolineano le tre organizzazioni – che le persone con disabilità, insieme alle loro famiglie, sono già state penalizzate sotto molti aspetti, con i cosiddetti “tagli lineari” che hanno interessato ad esempio i fondi per la scuola, così come quelli per il lavoro. Senza contare, poi, la drastica riduzione del Fondo per le Politiche Sociali e il sostanziale azzeramento di quello per la Non Autosufficienza. Tagli che hanno prodotto effetti devastanti già evidenti su tutto il territorio nazionale, anche a causa dei mancati trasferimenti alle Regioni».

«Il Governo – conclude la nota – non può e non deve permettersi di reperire nuove risorse colpendo il nostro mondo e ci preoccupa il ritorno di quella semplice locuzione – “falsi invalidi” – che parla troppo semplicisticamente “alla pancia” delle persone, disinteressandosi dei “veri invalidi”, quelli realmente bisognosi di aiuto, di comprensione e di solidarietà». (S.B.)

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