Come avevamo riferito a suo tempo, nel 2015 il Pio Istituto dei Sordi di Milano, in occasione del 160° anniversario dalla propria fondazione, aveva istituito per tre anni consecutivi il Premio Don Giulio Tarra: ricerche e studi per la sordità, in collaborazione con il Centro di Ricerca sulle Relazioni Interculturali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.
L’iniziativa è stata poi rinnovata con un secondo ciclo a cadenza biennale, che ha esordito proprio quest’anno, con la quarta edizione (da noi presentata a questo link), il cui evento conclusivo è in programma per il pomeriggio di domani, venerdì 15 novembre, presso l’Università Cattolica di Milano (Cripta dell’Aula Magna. Largo Gemelli, 1, ore 15).
Sono esattamente sei i premi previsti, intitolati a Giulio Tarra, ovvero a colui che nell’Ottocento fu figura di spicco per l’attenzione e la cura dei bambini poveri sordomuti delle campagne (se ne legga ampiamente nel box in calce), e destinati a studiosi delle discipline scientifiche ed accademiche (pedagogiche, mediche, linguistiche, psicologiche, sociologiche, storiche, ingegneristiche, informatiche ecc.) che abbiano svolto indagini e prodotto lavori scientifici sul tema della sordità.
Sempre nella giornata di domani, inoltre, verrà assegnato il Premio Don Giulio Tarra alla Carriera a Suor Veronica Donatello e sono previste le premiazioni per gli studenti delle Università lombarde con disabilità uditiva, vincitori di quattro Borse di Studio e di due Premi di Laurea. (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: info@pioistitutodeisordi.org.
Don Giulio Tarra
«Sacerdote ed educatore, nato a Milano nel 1832, vi ricoprì la carica di direttore dell’Istituto dei Sordomuti, dal 1855 fino al 1889, anno della sua morte, seguendo dapprima il metodo dell’abate Charles-Michel de l’Épée, basato sulla trascrizione in lingua scritta della mimica convenzionale, e successivamente il metodo orale. Fu autore dei Cenni storici e compendiosa esposizione del metodo seguito per l’istruzione dei sordomuti (1880) e scrisse numerose opere, molto diffuse, anche per i fanciulli non sordomuti, tra cui Il libro dei bambini (1861), Patria e famiglia (1862), Dialoghi familiari e scenici (1876), Racconti di una madre ai suoi figli (1877) e Serate liete (1885). Una raccolta di suoi Scritti pedagogici fu pubblicata postuma nel 1934».
Così l’Enciclopedia Treccani tratteggia la biografia di colui al quale è intitolato il Premio Don Giulio Tarra: ricerche e studi per la sordità, che per tanti anni, dunque, diresse quello che oggi è il Pio Istituto dei Sordi di Milano.
Nel 2014 alla figura di don Tarra – come riferito a suo tempo anche su queste pagine – è stato dedicato il libro «Fatti per arte parlanti». Don Giulio Tarra e l’educazione dei sordomuti nella seconda metà dell’Ottocento, pubblicato da EDUCatt (Ente per il Diritto allo Studio Universitario dell’Università Cattolica) e scritto dalla pedagogista dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano Anna Debè.
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