Ci siamo già occupati in varie occasioni di Hackability, progetto avviato nel 2016 a Torino che, come aveva scritto a suo tempo sulle nostre pagine Stefania Delendati, «si pone l’intento di introdurre un nuovo modus operandi nella progettazione di oggetti e soluzioni per la vita quotidiana delle persone con disabilità, degli anziani e, più in generale, di coloro che hanno necessità “speciali”. La novità consiste nel coinvolgimento dell’utente finale dalla fase iniziale di ideazione fino alla realizzazione concreta del prodotto che, oltre a rispondere a un bisogno e favorire l’autonomia, viene costruito con tecnologie di nuovissima generazione che abbattono i costi».
Un’iniziativa non profit, quindi, nata per fare incontrare le competenze di designer, maker e artigiani, con i bisogni – e l’inventiva – delle persone con disabilità. Oppure, con altre parole, una raccolta di prototipi coprogettati da persone con disabilità per migliorarne la qualità di vita, ben sostanziata dallo slogan scelto per un recente evento, vale a dire «Io sono più ingegnosa della mia disabilità», parole pronunciate dalla giovane Lara.
Quell’evento è stato la mostra Hackability On Tour, svoltasi a Milano, preso il LUISS Hub for Maker and Students, e organizzata in collaborazione con la Fondazione Giacomo Brodolini, durante la quale sono stati esposti ben venti prototipi, nati da quattro anni di lavoro, frutto del lavoro dei tavoli di progettazione locali di Hackability a Torino, Milano, Cuneo, Parma, Reggio Emilia e Shanghai, oltreché dei tavoli nati da Call Nazionali, insieme ad aziende quali Barilla, Toyota e Juventus.
I vari modelli realizzati, va ricordato, dopo essere stati donati al singolo utente, vengono caricati sulla piattaforma Space.hackability.it, per essere condivisi in open source (libero accesso) e in Creative Commons (condivisione e utilizzo pubblico legale).
Nel caso in cui si voglia poi un supporto per la realizzazione fisica degli oggetti, Hackability è in grado di proporre il relativo preventivo. (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: milano@hackability.it (Chiara Bisignani).
Hackability On Tour, oltre ad essere un’esposizione itinerante, che intende far conoscere al maggior numero di persone possibili l’esperienza di co-progettazione insieme alle persone con disabilità, punta anche a raccogliere fondi per sostenere i gruppi locali di Hackability (si veda a questo link).
I venti prototipi presenti a Hackability On Tour
Qui di seguito proponiamo il semplice elenco dei nomi dati ai prototipi rivolti a diverse forme di disabilità. A questo link è disponibile una scheda che spiega le caratteristiche di ognuno e i vari realizzatori.
° Hack4Fede (disabilità motoria)
° Tavola Pitagorica (difficoltà di apprendimento)
° PIC-AP (disabilità visiva)
° Squeezer 46 (disabilità motoria)
° Hackability GEO (disabilità visiva e uditiva) e Hackability GEO 4 Museums (disabilità visiva)
° Horus (disabilità motoria)
° Tulip (disabilità motoria)
° Tournée (disabilità motoria)
° Zoomografo (disabilità visiva)
° Dorothy (disabilità motoria)
° P-Cane (disabilità visiva)
° Easy bag (persone anziane)
° Aba (disabilità motoria)
° ANDracing (disabilità motoria)
° X-GP (disabilità motoria)
° Hackbox (disabilità visiva)
° HackChain (disabilità visiva)
° Sesamo (disabilità motoria)
° Brunelleschi (disabilità visiva)
° Training4Davide (disabilità motoria)
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