L’avevamo incontrato nel marzo scorso, quando in partenza per Abu Dhabi, dove avrebbe partecipato alle gare di nuoto nei Giochi Mondiali Estivi di Special Olympics, il movimento internazionale dello sport praticato da persone con disabilità intellettiva e/o relazionale, aveva pronunciato il classico giuramento dell’atleta Special Olypmics, ovvero «che io possa vincere, ma se non riuscissi, che io possa tentare con tutte le mie forze».
Successivamente, a raccontarne la splendida avventura negli Emirati Arabi era stata, sempre sulle nostre pagine, la mamma Anna Rita.
Ora Gabriele Di Bello, giovane con sindrome di Down, lo ritroveremo in prima serata su Raiuno il 16, 17 e 23 dicembre, tra i protagonisti della serie Ognuno è perfetto, diretta da Giacomo Campiotti, insieme ad altri giovani con sindrome di Down, quali Alice De Carlo, Aldo Arturo Pavesi, Matteo Dall’Armi e Valentina Venturin.
«Rick – come si ricava dalle comunicazioni ufficiali della RAI, a proposito della storia di Ognuno è perfetto – è un ventiquattrenne con la sindrome di Down, stanco di “finti tirocini” e desideroso di un lavoro vero. Ivan, il padre, ha appena ceduto l’attività per dedicarsi a lui e consentire ad Alessia, la madre, di riprendere la carriera. La svolta arriva quando Miriam assume il giovane nel reparto packaging della cioccolateria di famiglia: oltre a trovare un impiego, Rick incontrerà un gruppo di ragazzi con disabilità con i quali farà subito amicizia. La vicenda si articolerà poi sulla fuga dei giovani, braccati da due adulti che litigano mentre cercano di riportarli a casa, dando vita a rocambolesche avventure sospese tra dramma e commedia, ma sempre intrise di realismo».
Presentata come una storia di “sfida ad ogni pregiudizio”, la serie si avvarrà di un cast di tutto rispetto (Edoardo Leo, Cristiana Capotondi, Nicole Grimaudo, Lele Vannoli, Piera degli Esposti) e forse ancor più degli stessi contenuti, a lasciare positivamente sorpresi è la collocazione in tre prime serate di Raiuno, ciò che fa ben sperare per la maggior diffusione possibile di un corretto messaggio all’insegna dell’inclusione. (S.B.)
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