Com’è noto, la domotica è la scienza interdisciplinare che studia le tecnologie adatte a migliorare la qualità della vita nelle case. Essa rappresenta segnatamente un’importante opportunità di autonomia per tutti e in particolar modo nei contesti di fragilità, come quelli riguardanti le persone con disabilità.
In tale àmbito partirà nel prossimo mese di gennaio a Milano un’interessante proposta formativa – della quale avevamo già dato cenno qualche mese fa -, promossa dalla Cooperativa Spazio Vita Niguarda, in partnership con Informatici Senza Frontiere, organizzazione non profit che lavora per colmare il divario digitale e per favorire un processo di crescita attraverso le conoscenze e le tecnologie informatiche e con SIAM 1838 (Società d’Incoraggiamento d’Arti e Mestieri), “storico” ente di formazione milanese senza scopo di lucro.
Si tratta del corso in Progettista di domotica assistiva, che mira a diffondere competenze e a migliorare approcci metodologici, per arrivare a proporre la progettazione di “ambienti assistivi” che mettano al centro la persona e la sua autonomia proponendo la tecnologia come potenziamento delle abilità di ognuno.
«In questa prima edizione – spiegano da Spazio Vita Niguarda – l’obiettivo prioritario sarà quello di formare una nuova figura professionale in grado di progettare sistemi domotici rivolti a persone con disabilità o anziane, ossia fornire le competenze necessarie affinché il professionista possa integrare con i classici sistemi domotici delle interfacce idonee al controllo ambientale da parte di persone con limitazioni motorie e/o sensoriali (anziani o disabili in genere). Si parla infatti di una figura mancante all’interno del panorama della domotica applicata alla disabilità ed anzianità, che potrebbe appunto contribuire all’ampliamento delle competenze degli enti territoriali, stimolare nuove soluzioni di mercato e rispondere a un bisogno sociale disatteso».
L’iniziativa si rivolge in particolare a professionisti già attivi nel settore, a persone con disabilità che direttamente vivono la problematica, ad operatori territoriali che lavorano nei contesti di fragilità.
«Essi – sottolineano ancora gli organizzatori – potranno acquisire le competenze utili ad interfacciarsi a trecentosessanta gradi con diverse altre figure professionali (terapisti occupazionali, medici, assistenti sociali, tecnici installatori), poiché il loro ruolo sarà quello di accompagnare la persona per tutto l’iter fino all’installazione dei dispositivi demotici con relativa interfaccia di comando. Saranno inoltre in grado di interfacciarsi con enti territoriali ed ospedalieri per favorire l’iter di richiesta contributi e prescrizioni». (S.B.)
Per informazioni ed eventuali iscrizioni: segreteria@spaziovitaniguarda.com (Silvia Ferrario).
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