«Il nuovo libro di Stella ci conduce in un viaggio nella storia e attraverso le culture dei popoli, offrendoci una visione ampia di come si sia evoluta nel tempo la rappresentazione e l’identità delle persone con disabilità. Uno sguardo prezioso sul percorso, tuttora in atto, di trasformazione dall’immagine stigmatizzata del “diverso” verso il riconoscimento del diritto di protagonismo di ogni persona all’interno della società».
Il libro di cui parla Fabrizio Serra, direttore della Fondazione Paideia di Torino, è Diversi. La lunga battaglia dei disabili per cambiare la storia (Solferino, 2019), recente fatica editoriale del noto giornalista Gian Antonio Stella.
Il volume verrà presentato, in collaborazione con la stessa Fondazione Paideia, nel pomeriggio del 18 gennaio al Circolo dei Lettori di Torino (Via Bogino, 9, ore 18), alla presenza dell’Autore, di Serra, di Paola Chironna, dirigente del Servizio Disabilità della Città di Torino e di Franco Lepore, disability manager della Città di Torino.
«Agli sgoccioli di una vita davvero speciale – si legge nella presentazione editoriale di Diversi – Stephen Hawking poteva muovere solo la palpebra dell’occhio destro, ma continuava a fare conferenze e rinnovò fino all’ultimo la prenotazione per un volo nello spazio. 12.500 anni prima il suo avo preistorico “Romito 8”, paralizzato per una brutta caduta, riuscì a vivere e ad essere utile agli altri grazie a ciò che gli era rimasto di intatto: i denti. Lontanissimi nel tempo e nello spazio, li legava l’amore per la vita, la forza di volontà, la fantasia.
È lunga la storia dei disabili. Segnata, da un capo all’altro del pianeta, da millenni di silenzi, mattanze, ferocia, abbandoni. Ma anche da vicende umane straordinarie. Di “deformi” acclamati imperatori come Claudio, narratori immensi anche se ciechi come Omero, raffinati calligrafi senza braccia come Thomas Schweicker, geniali pianisti nonostante la cecità e l’autismo come lo schiavo nero “Blind Tom”, poliomielitici eletti quattro volte alla Casa Bianca come Franklin Delano Roosevelt, artiste capaci di sfidare paure millenarie mostrando la propria disabilità come Frida Kahlo, giganti “nani” come Antonio Gramsci, Henri de Toulouse-Lautrec, Giacomo Leopardi… Ma più ancora milioni di anonimi “figli di un dio minore” che sono riusciti in condizioni difficilissime a tirar fuori, per dirla con Papa Francesco, “la scatoletta preziosa che avevano dentro”. Gian Antonio Stella racconta la storia della disabilità, una storia di orrori, crimini, errori scientifici, incubi religiosi, fino alla catastrofica illusione di perfezionare l’uomo e al genocidio nazista degli “esseri inutili”, attraverso le vite di uomini e donne che hanno subìto di tutto resistendo come meglio potevano all’odio e al disprezzo, fino a riuscire piano piano a cambiare il mondo. Almeno un po’». (S.B.)
Per ulteriori informazioni sulla presentazione di Torino: Claudio Zitoli (czitoli@glebb-metzger.it).
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