Aperta in Albania una finestra sulla disabilità infantile

Grazie alla collaborazione con alcune realtà italiane, e in primo luogo con la Cooperativa Sociale Progetto Crescere di Reggio Emilia, è stato avviato nei mesi scorsi a Gurez, in Albania, un centro di cura dedicato ai bambini con disturbi del neurosviluppo e già le prime famiglie sono riuscite ad usufruirne. «La struttura che stiamo contribuendo a costruire - spiega Ciro Ruggerini, direttore sanitario di Progetto Crescere - prevede la collaborazione della nostra équipe per la formazione degli specialisti locali e per realizzare un progetto di riabilitazione/abilitazione su base comunitaria»
Centro per la cura di bambini con disturbi del neurosviluppo, avviato a Gurez in Albania
Un’immagine del centro per la cura di bambini con disturbi del neurosviluppo, avviato a Gurez in Albania

Quando la solidarietà va oltre confine e si crea un gemellaggio professionale, si possono fare grandi cose insieme. È il caso della Cooperativa Sociale Progetto Crescere di Reggio Emilia e della Parrocchia di Gurez in Albania – dove attualmente è presente una comunità di padri dehoniani – due realtà amiche che da diversi mesi stanno collaborando per lo sviluppo di un centro specialistico finalizzato alla cura di bambini con disturbi del neurosviluppo.
La cooperativa reggiana, con la sua équipe multispecialistica guidata dal neuropsichiatra Ciro Ruggerini, ha deciso infatti di partecipare a un importante progetto solidale che vede la collaborazione tra Reggio Emilia e il territorio di Laç per la messa in rete di iniziative sanitarie di supporto ai bambini con gravi patologie neurologiche. A tal proposito, nel dicembre scorso una delegazione albanese di medici e psicologi ha fatto visita alla sede di Progetto Crescere, come esito di un percorso di scambio e di aggiornamento professionale.

«In Albania – ha dichiarato per l’occasione Zvjetllana Skorovoti, medico specialista all’Ospedale Universitario Madre Teresa di Tirana – non esiste un servizio pubblico sanitario specializzato e sufficientemente ramificato sul territorio che si occupi stabilmente delle famiglie con bambini in situazioni di epilessia, autismo, ritardo mentale, sindrome di Down, sordità, disturbi del comportamento e altre sindromi genetiche. Si stima che nel nostro Paese siano presenti tra i 60.000 e i 70.000 soggetti con problemi del neurosviluppo, tantissime famiglie e minori che vivono in stato di abbandono. Pensiamo alle loro diagnosi spesso imprecise e non supportate da test diagnostici e alle terapie quasi mai verificate. Tutto ciò comporta per noi specialisti, ma soprattutto per le famiglie che devono affrontare una malattia, un disagio enorme e un costo sociale elevatissimo. Grazie alla collaborazione di diverse realtà italiane e dei professionisti della Cooperativa Progetto Crescere, in questi mesi siamo riusciti ad attivare a Gurez un primo centro di cura dedicato ai bambini con disturbi del neurosviluppo e già le prime famiglie sono riuscite ad usufruire del servizio».

«Siamo onorati – ha sottolineato dal canto suo Ciro Ruggerini, che come detto è il direttore sanitario di Progetto Crescere – di poter contribuire a un progetto così importante di sviluppo e promozione della salute. A Gurez ho potuto toccare con mano la situazione drammatica di molte famiglie, visitando direttamente alcuni bambini del territorio di Laç. Mi sono convinto quindi, grazie al contributo di altre realtà italiane, della necessità di portare su quel territorio le nostre competenze multispecialistiche, rispettando prima di tutto quanto affermato dalla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, nella quale viene sancito il principio che ogni Stato debba necessariamente assicurare alle persone con disabilità un diritto di pari opportunità di sviluppo e di cura rispetto ad ogni cittadino della propria comunità. Il Centro che stiamo contribuendo a costruire prevede la collaborazione dell’équipe di Progetto Crescere per la formazione degli specialisti locali e per la realizzazione di un progetto di riabilitazione/abilitazione su base comunitaria, secondo le direttive del documento Innovative Care for Chronic Conditions dell’Organizzazione Mondiale della Sanità». (Alberto Sabatini)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: comunicazione@progettocrescere.re.it.

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