Qualche settimana fa, il Centro Antidiscriminazione Franco Bomprezzi della LEDHA – la Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità che costituisce la componente lombarda della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) – ha presentato il rapporto delle attività svolte nell’anno 2019. Sono state dunque 1.059 le richieste pervenute al Centro, un dato sostanzialmente in linea con quello dell’anno precedente, quando le richieste erano state 1.015.
Poco più della metà dei casi recepiti (57% del totale) sono stati gestiti direttamente dall’operatore che offre una prima risposta di carattere informativo a ogni quesito inviato via mail o presentato telefonicamente. Anno dopo anno, però, le istanze sottoposte al Centro sono divenute sempre più specifiche e di tipo legale, motivo per cui si è deciso di dedicare all’attività di filtro un operatore legale. «Oggi – sottolinea a tal proposito la responsabile del Centro Laura Abet – già dal primo contatto offriamo una consulenza approfondita e specializzata, per rendere la persona consapevole dei suoi diritti e fornirle gli strumenti più opportuni per tutelarli».
I restanti 445 casi sono stati invece gestiti direttamente dai legali del Centro, con 199 pratiche (45% del totale) relative a casi di discriminazione.
Si tratta di situazioni nelle quali sono stati ravvisati tutti gli elementi previsti dalla Legge 67/06, la normativa italiana specifica che ha introdotto un generale divieto di discriminazione e una particolare tutela antidiscriminatoria a difesa delle persone con disabilità.
Altre 168 pratiche (38% del totale) hanno riguardato casi di dubbia discriminazione, ovvero fattispecie nelle quali è stato difficile definire a priori se si trattasse di vere e proprie discriminazioni vietate dalla Legge 67/2006 oppure di situazioni di altro tipo.
Le principali tematiche hanno riguardato la scuola, l’accesso alle prestazioni sociali e sociosanitarie, la compartecipazione al costo dei servizi socio-sanitari, il lavoro, la tutela giuridica, le barriere architettoniche, la mobilità, l’accertamento dell’invalidità, il tempo libero, la formazione professionale, le agevolazioni fiscali, le provvidenze economiche.
«Nel giugno 2015 – commenta Abet – , quando iniziò l’attività del Centro, avevamo ipotizzato di ricevere un migliaio di richieste all’anno. I dati raccolti nel corso del 2019 mostrano ancora una volta come il flusso di richieste ipotizzato sia sempre confermato. Un numero ancora così elevato di richieste dimostra, da un lato, che le persone con disabilità e i loro familiari hanno un grande bisogno di informazioni e sostegno per vedere tutelati i propri diritti, dall’altro che la Federazione LEDHA si conferma come un importante punto di riferimento».
Fin dall’inizio della sua attività, va ricordato in conclusione, il Centro Antidiscriminazione Franco Bomprezzi si è posto due principali obiettivi operativi: far crescere la consapevolezza delle persone con disabilità nel riconoscere e individuare le situazioni di discriminazione vietate dalla legge e contrastare concretamente le situazioni di discriminazione diffuse nella nostra società.
Per questi motivi i legali del Centro sono impegnati nell’attività di promozione e comunicazione su temi di interesse generale attraverso la pubblicazione di schede legali dedicate a temi specifici, nonché attività di docenza su temi legati alla tutela legale delle persone con disabilità. (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: ufficiostampa@ledha.it.
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