È stato inaugurato nei giorni scorsi a Marciana, frazione del Comune di Càscina, in provincia di Pisa, Abitare sicuro, un immobile per la coabitazione assistita di persone con disabilità.
Il progetto si colloca nell’àmbito di un complesso di interventi di “Co-living” promosso dalla Società della Salute Pisana, in attuazione della cosiddetta “Legge sul Dopo di Noi” (Legge 112/16), da parte della Regione Toscana.
L’appartamento è stato ristrutturato grazie al finanziamento della Regione e predisposto per potere ospitare fino a tre persone con disabilità, supportate da operatori e personale dedicato.
Situato nei pressi della Chiesa dei Santissimi Michele Arcangelo e Bartolomeo, e vicino alla Casa Famiglia di Marciana – che dal 2002, per decisione della parrocchia, ospita una comunità alloggio protetta per persone con disabilità -, l’immobile, come già la Casa Famiglia, è gestito dalla Cooperativa Sociale Paim di Càscina, soggetto capofila di una rete che include anche la UILDM di Pisa (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare), la Croce Rossa locale e il Coordinamento Etico dei Caregivers.
Come detto inizialmente, anche questo progetto, come altri, si colloca nell’àmbito di un complesso di interventi di “Co-living” promosso dalla Società della Salute Pisana in attuazione della “Legge sul Dopo di Noi”. È un compresso di interventi che può contare su un finanziamento regionale di 516.000 euro e che consiste nella gestione di dieci strutture dedicate all’autonomia abitativa delle persone con disabilità: due nel Comune di Pisa, tre a Càscina, altrettante a San Giuliano Terme e una a Crespina Lorenzana.
Al taglio del nastro di Abitare sicuro, oltre alle persone con disabilità coinvolte nei progetto, erano presenti Gianna Gambaccini, presidente della Società della Salute Pisana, Debora Truglio, presidente della Commissione Consiliare Sociale del Comune di Càscina, Davide Ricotta, funzionario del settore Politiche per l’Integrazione Socio-Sanitaria, Direzione di Cittadinanza e Coesione Sociale della Regione Toscana, Giuseppe Cecchi, responsabile dell’area progettazione e sviluppo della Cooperativa Paim e molti altri.
Da dire anche che, pur essendovi stata l’inaugurazione solo pochi giorni fa, in realtà una delle persone con disabilità prescelte per il progetto abita già dal mese di giugno dello scorso anno nell’immobile scelto, e un’altra vi andrà ad abitare a breve, essendo divenuta maggiorenne e avendo concluso il proprio progetto in un’altra struttura.
In occasione dell’inaugurazione, l’attuale inquilino dell’appartamento ha acquistato e indossato una cravatta, ritenendo che all’appuntamento con l’autonomia fosse bene presentarsi eleganti! (Simona Lancioni)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: info@paimcoop.it.
La presente nota riprende, per gentile concessione, un testo già apparso nel sito di Informare un’H-Centro Gabriele e Lorenzo Giuntinelli, Peccioli (Pisa), con alcuni riadattamenti al diverso contenitore.
Articoli Correlati
- Dopo di noi da creare “durante noi“* L'organizzazione del futuro di una persona con disabilità: quali sono le tutele giuridiche esistenti? In quali ambienti si potrà svolgere la vita di quella persona? E con quali fondi? Un…
- La complessità del "Dopo di Noi" e la logica dei diritti «Può esserci ancora la possibilità di abbandonare l’attuale sistema organizzativo dei servizi e, approfittando dell’occasione di attuare la Legge 112/16 sul “Dopo di Noi”, iniziare con coraggio un processo di…
- Una buona cooperazione allo sviluppo fa bene a tutte le persone con disabilità «Se con i progetti di cooperazione internazionale allo sviluppo - scrive Giampiero Griffo, concludendo la sua ampia analisi sulle azioni in questo settore - verrà rafforzata la voce delle persone…