Un ausilio al tempo del coronavirus: l’”hula hoop con bretelle”

di Giorgio Genta*
«La fantasia popolare, quella di tutti i popoli, è impegnata nella ricerca di ausili anticoronavirus», scrive Giorgio Genta, con la consueta cifra tra il serio e il faceto. «E quindi, rispolverando il mio periodo di "furore fai da te", ho ideato l’“hula-hoop con bretelle”, che mi aiuta a mantenere la prescritta distanza dagli altri umani, impedendomi fisicamente di commettere avvicinamenti illeciti. Funziona un po’ come un girello senza ruote per adulti, anzi per vecchi come me...»
Hula hoop
Un hula hoop classico. Quello realizzato da Giorgio Genta, però, ha anche le bretelle…

La fantasia popolare, quella di tutti i popoli, è impegnata nella ricerca di ausili anticoronavirus. Ad esempio, l’etnia Quechua del Medio Perù usa ingerire semi di quinoa misti a foglie di coca, quest’ultima utile per resistere alla fatica alle alte quote andine.
Assai più modestamente, io ho ideato l’“hula-hoop con bretelle”. Sì, avete letto bene e ora provo a spiegarmi meglio.

Qualche decennio fa, in pieno “furore fai da te”, avevo costruito alcuni ausili non disprezzabili: uno per facilitare il lavaggio della testa in carrozzina, un altro per migliorare l’integrazione sociale di una bimba con disabilità all’asilo, il terzo – e qui mi fermo – un tavolo da fisioterapia con sottostanti ripiani, trasformabile in piano di statica, già chiamato “M.O.S.T.R.O.” (“Modulo Onnicomprensivo Sinergico alle Tecniche Riabilitative Olistiche”) [se ne legga anche sulle nostre pagine a questo e a questo link, N.d.R.].
Per aiutarmi dunque a mantenere la prescritta distanza dagli altri umani, ora uso l’“hula-hoop con bretelle”, che mi impedisce fisicamente di commettere avvicinamenti illeciti.
Funziona un po’ come un girello senza ruote per adulti, anzi per vecchi come me e come sempre ogni parola di questo breve scritto è verace e verificabile.

(Anziano) caregiver familiare.

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