Come comportarsi con i figli non disabili

Se ne parlerà il 1° ottobre a Perugia, con la psicologa clinica Carolina Amelio, nel corso del seminario voluto dalla FIADDA Umbria (Famiglie Italiane Associate per la Difesa dei Diritti delle persone Audiolese) e dall'Associazione Durante Noi Umbria, intitolato appunto "In presenza di un figlio disabile come comportarci con i nostri figli non disabili"

Ragazzo con disabilità insieme a sorella non disabileCon l’incontro organizzato per sabato 1° ottobre a Perugia (presso la sede dell’AUCC – Associazione Umbra per la Lotta contro il Cancro, Strada La Torretta, 2 bis, Traversa Via Pievaiola, ore 9-18), la FIADDA Umbria (Famiglie Italiane Associate per la Difesa dei Diritti delle persone Audiolese) e l’Associazione Durante Noi Umbria si propongo di aiutare le famiglie in cui è presente un figlio con disabilità a cogliere tutti gli aspetti positivi del rapporto con i fratelli/sorelle, cercando innanzitutto di capire le varie dinamiche emotive e relazionali che intercorrono tra loro.

Intitolato In presenza di un figlio disabile come comportarci con i nostri figli non disabili, il workshop sarà condotto da Carolina Amelio, psicologa clinica, già impegnata al Sibling Center di Manhattan e alla Columbia University negli Stati Uniti, che oggi promuove incontri per famiglie e corsi di formazione per insegnanti ed educatori in vari centri riabilitativi.
Nel dettaglio del programma, durante la prima parte della giornata verrà affrontato il delicato argomento delle emozioni, dei pensieri e delle reazioni che prova un bambino nei confronti del suo fratello o sorella con disabilità. Si parlerà poi delle aspettative dei genitori – troppo alte o troppo basse – nei confronti di un figlio con disabilità e delle motivazioni che li portano ad avere o no un altro figlio.
«La presenza di un bambino con disabilità – scrive Amelio nella presentazione del workshop – ha un profondo effetto sugli altri fratelli, che vedono i genitori molto concentrati, in termini di tempo e di attenzioni, sui bisogni di quello. Per i genitori il compito è di sostenere il rapporto tra fratelli e far sentire a ogni figlio che è speciale».
Nella parte finale, Amelio suggerirà poi una serie di strategie di interazione con un figlio con disabilità, con alcune successive testimonianze e un dibattito conclusivo. (S.B.)

Si ringrazia per la segnalazione il Centro per l’Autonomia Umbro (CPA), sede anche della FISH Umbria (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap).

Il programma completo del seminario è disponibile cliccando qui. Per ulteriori informazioni: Claudio Mariottini (FIADDA Umbria), claudio.mariottini@tin.it; Luisa Meacci (Associazione Durante Noi Umbria), luisa.meacci@libero.it; Carolina Amelio, carolinaamelio@hotmail.com.
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