Puglia: noi restiamo a casa (ma dovete renderlo possibile!)

«Chiediamo alla Regione Puglia di mettere in campo le risorse utili a garantire l’assistenza necessaria per i cittadini con disabilità e le loro famiglie, con priorità dei gravissimi e dei gravi, attivando l’adeguata organizzazione rivolta a non far mancare servizi essenziali e a preservare l’incolumità dei soggetti più fragili e dei loro caregiver»: lo scrivono ai rappresentanti istituzionali della propria Regione le componenti pugliesi di ANFFAS, ENIL, FISH e la Rete A.Ma.Re, che concludono così: «Faremo responsabilmente le nostra parte e resteremo a casa, ma dovete renderlo possibile!»

Persona anziana con disabilità costretta in casa dalle barriere architettoniche«Riteniamo cogente, per l’interesse dell’intera collettività e dell’Amministrazione Regionale in tutte le sue articolazioni (Province, Comuni, strutture ospedaliere, ASL, Distretti Socio Sanitari, privati convenzionati), segnalare lo scenario che affrontano in queste ore tutte le persone con disabilità pugliesi e le loro famiglie che devono prestare cura e assistenza ai propri cari nel proprio domicilio, in particolare per i gravissimi e i gravi: più di chiunque, queste persone, insieme alla popolazione più anziana, necessitano di un aiuto affinché vengano evitati ricoveri, in quanto per le loro condizioni sanitarie sarebbero i più esposti al contagio e ai suoi estremi e letali effetti, con il grave pericolo di entrare nelle strutture ospedaliere già tanto in sofferenza di personale e mezzi».
Lo hanno scritto in una lettera inviata ai principali responsabili istituzionali della propria Regione, a partire dal presidente Michele Emiliano, l’ANFFAS Puglia (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale), l’ENIL Puglia (European Network on Independent Living), la FISH Puglia (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) e la Rete A.Ma.Re Puglia (Associazioni Malattie Rare) (il testo integrale della lettera è disponibile a questo link).

Alla luce di quanto detto, le organizzazioni promotrici dell’iniziativa chiedono al Governo della propria Regione «di mettere in campo, con estrema celerità, tutte le risorse strumentali, umane e finanziarie per garantire l’assistenza necessaria rivolta ai propri cittadini con disabilità e alle loro famiglie, con priorità dei gravissimi e dei gravi, attivando sul territorio l’adeguata organizzazione rivolta a non far mancare servizi essenziali e a preservare l’incolumità dei soggetti più fragili e dei loro caregiver».
Nel dettaglio delle varie richieste alle Istituzioni Regionali, vi sono quelle «di continuare ad assicurare l’assistenza domiciliare per i diversi livelli, evitando le sospensioni dei servizi medici e infermieristici domiciliari che stanno già subendo le famiglie dei malati gravissimi del nostro territorio, con patologie altamente invalidanti e rare; di allestire, nei territori comunali, un servizio di spesa a domicilio per anziani e disabili con patologie che non devono essere aggravate da un eventuale contagio; di assicurare gli approvvigionamenti e scorte sufficienti in materia di dispositivi, ausili e farmaci, prevedendo la loro fornitura a domicilio, anche laddove ciò normalmente non succedesse, per evitare che i familiari debbano lasciare il proprio domicilio, ricordando, tra l’altro, che alle famiglie stesse stanno venendo meno le assistenze prestate da badanti e assistenti personali, a causa dei comprensibili timore di contagio; e ancora, è urgente sospendere le attuali procedure, a mezzo delle apposite Commissioni ASL, per l’approvazione di Piani Terapeutici per le persone con Malattia Rara, approvandoli direttamente, come indicato dalle strutture dei Centri di Riferimento della Rete Malattie Rare Regionali e Nazionali, garantendo loro la cura “indispensabile e insostituibile” certificata da tali Centri; vanno infine previsti aiuti per le famiglie con persone disabili gravi che non possono più frequentare i centri diurni, le cui attività sono sospese».

«Riteniamo – concludono le componenti pugliesi di ANFFAS, ENIL, FISH e la Rete A.Ma.Re – che queste siano misure prioritarie e necessarie per evitare l’aggravamento dell’emergenza sanitaria che stiamo vivendo tutti e prevenire quella di ordine sociale, ciò che sarebbe di inimmaginabile effetto per questa platea di cittadini così fragili. Dal canto nostro faremo responsabilmente la nostra parte, collaborando attivamente come abbiamo sempre fatto con le nostre proposte, ma appellandoci a nostra volta al senso di responsabilità e sensibilità di tutti nei rispettivi ruoli: perché “noi restiamo a casa”, ma dovete renderlo possibile!».

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Vito Berti (vitoberti@gmail.com).

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