«Con la Legge Regionale 9/20 la Regione Abruzzo ha predisposto una serie di misure straordinarie e urgenti per l’economia e la disoccupazione, volte a contrastare l’emergenza dovuta al coronavirus. La nostra Associazione, però, non fa che raccogliere la denuncia delle famiglie di propri associati, che pur avendo i requisiti per poter accedere alla richiesta del “contributo per l’acquisto di beni di prima necessità fino ad un massimo di 1.000 euro per ciascun nucleo familiare” (articolo 2, comma 1 d), che sono di fatto impossibilitati a presentarla. Un bando, infatti, che prevede, come è giusto e condivisibile, dei requisiti vicini alla soglia di povertà, non può per l’inoltro della domanda necessitare della disponibilità di un computer, di una stampante e di uno scanner».
A sottolinearlo in una nota è Claudio Ferrante, presidente dell’Associazione Carrozzine Determinate Abruzzo, che aggiunge: «In un momento storico di emergenza in cui tra l’altro non è consentita la mobilità della circolazione e gli uffici preposti sono chiusi al pubblico, sarebbe stato necessario abbattere completamente la burocrazia e non rendere impossibile a molti l’accesso a quei benefìci».
«Si era parlato di procedure semplificate – prosegue Ferrante -, di sburocratizzazione della macchina della Pubblica Amministrazione, di facilità di accesso del cittadino agli strumenti che Governo e Regioni stanno mettendo in campo per superare questa straordinaria situazione di crisi dovuta al coronavirus, e invece la Regione Abruzzo non ha previsto neppure un numero di telefono dedicato a questo servizio, solo un indirizzo mail al quale cui dopo molte ore non risponde nessuno. Ci sono, però, solamente sette giorni per il deposito della domanda e per tante famiglie, molte delle quali con disabilità, quei 1.000 euro potrebbero essere vitali per la sussistenza».
«Chiediamo dunque al presidente della nostra Regione Marco Marsilio – conclude Ferrante – di abbattere la burocrazia, perché con le attuali procedure siamo certi che molti non riusciranno a presentare neppure la domanda». (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: carrozzinedeterminate@hotmail.it.
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