Il percorso riabilitativo/educativo delle persone autistiche è stato messo a dura prova negli ultimi due mesi. Per questo è necessario pianificare la riapertura graduale dei Centri Diurni, dei Laboratori, dei Centri Riabilitativi pubblici e privati, dei Centri di Servizi Educativi Speciali, degli Studi dei professionisti della disabilità, e in generale dei servizi deputati al rispetto dei LEA (Livelli Essenziali Assistenza).
A tale scopo, il nostro Comitato di Associazioni marchigiane [Comitato Uniti per l’Autismo Marche, N.d.R.], ha inviato ieri, 28 aprile, un documento al Presidente della Regione Marche e ai Dirigenti dei Servizi Salute e Politiche Sociali della Regione stessa [il documento è disponibile a questo link, N.d.R.], richiedendo con urgenza un protocollo per potere appunto riaprire gradualmente Centri e Servizi, garantendo la massima sicurezza degli utenti, delle loro famiglie e degli operatori.
Apprendiamo poi, dagli organi d’informazione, che il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli ha inviato nella serata di ieri, 28 aprile, un comunicato a Sindaci e a Coordinatori degli Ambiti Territoriali Sociali nel quale si richiede, entro il 2 maggio, l’elaborazione di piani di riapertura dei Servizi che ne permettano l’avvio già dal 4 maggio, nel rispetto delle condizioni di prevenzione del contagio.
Riteniamo poco probabile che, pur impegnandosi, Comuni, Ambiti e ASL possano riuscire ad organizzare materialmente dei piani per la riapertura in così poco tempo, e soprattutto garantendo ad utenti e operatori istruzioni chiare e uniformi su tutto il territorio regionale sui criteri di sicurezza da rispettare.
Stiamo parlando di persone già fragili dal punto di vista della salute, persone per cui è difficile indossare dispositivi di protezione o tollerarle negli altri, e che hanno difficoltà nel rispettare le distanze.
Per questi motivi, la stragrande maggioranza delle famiglie da noi interpellate si dichiara estremamente perplessa nei confronti della riapertura dei Servizi, senza conoscere prioritariamente un protocollo unitario che garantisca la sicurezza. L’esperienza delle strutture residenziali impone la massima prudenza.
Ribadiamo altresì che è fondamentale discutere prioritariamente questi punti in una cabina di regia in cui siano presenti i rappresentanti delle famiglie, le quali abbiano facoltà di formulare proposte con la consulenza dei loro esperti di fiducia, come abbiamo richiesto nel citato documento inviato ieri.
unitiperlautismo.marche@gmail.com.
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