I nostri Lettori sanno che «Superando.it» molto di rado dà spazio alla pubblicazione di poesie. Quella che proponiamo qui di seguito, però, è una “poesia” molto particolare, elaborata in un periodo molto particolare e a soli due giorni dalla Festa della Mamma del 10 maggio. L’eccezione, quindi, ci sta tutta.
Più che una poesia, infatti, questo è un collage di pensieri vari espressi nei confronti delle proprie mamme da diciassette ragazze e ragazzi che vivono varie condizioni di vita, dalla tetraparesi alle pluriminorazioni psicosensoriali, dal ritardo mentale alla sindrome di Down, dal disturbo dello spettro autistico all’Asperger o altre sindromi invalidanti. Alcuni di loro, purtroppo, sono già orfani della madre.
Sono esattamente Alessandra G., Michele F., Dario P., Alessio M., Maria Paola B., Carlotta B., Simone M., Francesca B., Flavia C., Martino, Antonello, Mario M., Carlotta, Jessica, Marco M., Elena T. e Marco C.
Alcuni di loro hanno scritto da sé il proprio brano, altri lo hanno espresso verbalmente o attraverso la comunicazione alternativa di cui si sono fatti interpreti genitori e operatori.
Il testo è dedicato alle Community Sorelle di Cuore, Covid oltre noi, Noi la disabilità ai tempi del coronavirus e a tutte le donne e mamme per il 10 maggio 2020.
Grazie ad Elena e a Silvia per l’idea e per la realizzazione della stessa.
Sono contento
che ci sei e mi accarezzi
anche se sono controvento.
Sei una meraviglia
io con te cucino e la vita brilla.
Litighiamo sempre io e mamma
ma tu sei la luce che illumina
il mio cammino e mi guidi
con il tuo amore e con il tuo sorriso.
Mamma, bacio, pane, sale
bruschetta, tu sei il mio sole.
Voglio bene a tutti
e voglio bene pure a mamma.
Mamma brava, mamma amore
tanto bene ti voglio con il cuore.
«Bella stronza, mamma mia»,
dice Mario a modo suo,
che con Dario fa pariglia,
mandando ai pazzi la famiglia.
Dice l’altro che gli somiglia:
«’mbambita, và in cielo!
ti amo davvero».
Lo dicono all’unisono sul serio
con un abbraccio stritolante e sincero.
Mamma, mamma, baci, baci
ti voglio bene e tu mi piaci.
La mamma è una stella
che ti guida in terra e in cielo brilla.
Se avete una mamma
tenetevela stretta perché,
come diceva Totò:
«chi tene a mamm è ricch e nun o sape!».
Mi hai abbracciato ogni giorno togliendo a me
il dolore intorno.
La mamma ti vuole sempre più bene che a se stessa
e in qualunque cosa ha pazienza infinita
come infinito è il suo amore per i figli.
Non ti fermi mai
vai all’arrembaggio di tutti i miei guai.
Potrà essere stanca e stralunata
ma la mamma resta sempre più dolce della cioccolata.
Sorridi e dentro muori
poi mi guardi e trasformi il fiele in miele
mamma, grazie per la tua missione “passione”.
Articoli Correlati
- L'integrazione scolastica oggi "Una scuola, tante disabilità: dall'inserimento all'integrazione scolastica degli alunni con disabilità". Questo il titolo dell'approfondita analisi prodotta da Filippo Furioso - docente e giudice onorario del Tribunale dei Minorenni piemontese…
- Sordocecità, la rivoluzione inclusiva delle donne Julia Brace, Laura Bridgman, Helen Keller, Sabina Santilli. E poi Anne Sullivan. Le prime quattro erano donne sordocieche, la quinta era “soltanto” quasi completamente cieca, ma non si può parlare…
- Violenza sulle donne con disabilità e comunicazione distorta Per una donna con disabilità non sempre è così facile chiedere aiuto in caso di violenze. Se si parla poi di disabilità intellettiva, una comunicazione distorta potrebbe significare non rilevare…