La “fase 1” della pandemia da Covid-19 è stata superata a colpi di Decreti del Presidente del Consiglio, dettati dal momento emergenziale, che non hanno però preso seriamente in considerazione la vita delle persone con disabilità e delle loro famiglie, le quali si sono ritrovate catapultate dall’oggi al domani in una sorta di incubo, caratterizzato da inadeguatezza e noncuranza dei provvedimenti adottati dallo Stato.
Tutto si è fermato: servizi scolastici, centri diurni, assistenza domiciliare, fisioterapia, logopedia, trattamenti riabilitativi, sportivi, ricreativi. Ma quando si hanno persone con disabilità gravi da accudire non si possono girare le spalle e alzare i tacchi. E se invece così è stato, tutto è ricaduto sulle spalle dei caregiver familiari, che hanno visto moltiplicarsi le incombenze e le responsabilità, nell’indifferenza delle Istituzioni.
Si dice che dopo l’epidemia le persone si scopriranno migliori: ebbene, questo è il momento di agire, ora è necessario dimostrare di avere compreso in modo definitivo il ruolo fondamentale di cura dei caregiver familiari che, grazie al loro lavoro indefesso, hanno reso possibile che le vite dei loro cari, con disabilità gravi, non siano andate perdute nell’oblio dello Stato.
Occorre rimettere in piedi il contratto sociale, il cui cuore è la famiglia, soprattutto la famiglia al cui interno vive una persona con disabilità.
Si proceda dunque speditamente con la ripresa dei lavori della Commissione Lavoro del Senato, ove è incardinato il Disegno di Legge A.S n. 1461 (Disposizioni per il riconoscimento ed il sostegno del caregiver familiare), il testo unificato sui caregiver familiari, che deve essere significativamente emendato affinché mai più ci si debba ritrovare a dimenticare una categoria di persone che non avrebbe subìto quanto è avvenuto se fosse già stata adeguatamente riconosciuta dalla legislazione.
Trasformare questa emergenza in opportunità è possibile, a patto che l’indifferenza ceda il passo a una chiara volontà politica.
La legge sui caregiver familiari non può attendere oltre, è una lacuna che deve essere colmata affinché non ci si ritrovi più in un’emergenza senza ricomprendere l’immane responsabilità che i caregiver familiari quotidianamente affrontano. Una grave lacuna che dev’essere colmata, pena il protrarsi di questa condizione di Paese che non può altrimenti definirsi civile.
Il CONFAD è il Coordinamento Nazionale Famiglie con Disabilità.
Sul Disegno di Legge A.S. n. 1461, citato nel presente testo, anche le organizzazioni FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) e FAND (Federazione tra le Associazioni Nazionali delle Persone con Disabilità) hanno depositato nel mese di marzo scorso un’ampia memoria (disponibile a questo link), contenente varie proposte di modifica del Disegno di Legge stesso. Ne abbiamo riferito anche sulle nostre pagine.
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