Dopo la sospensione dello scorso mese di marzo, dovuta all’emergenza sanitaria conseguente alla diffusione del virus Covid-19, il 15 giugno scorso sono ripresi a Ginevra i lavori della 43^ Sessione del Consiglio dei Diritti Umani dell’ONU.
Davanti dunque a una pandemia che ha messo e mette a rischio in particolare i gruppi più vulnerabili, e che imperversa anche nelle aree di crisi e nei Paesi in cui si verificano violazioni dei diritti umani, il Consiglio sarà chiamato a ribadire alla comunità internazionale la volontà, l’importanza e il dovere morale di espletare il proprio mandato per la tutela e la promozione di diritti e libertà fondamentali nel mondo, chiedendo ai singoli Paesi un rilevante impegno per conseguire questo obiettivo.
Anche l’Italia, in qualità di Stato Membro, partecipa alla 43^ Sessione del Consiglio, come riferisce il sito OnuItalia.com, continuando «a promuovere le priorità nazionali in materia, con particolare riferimento ai diritti dei bambini e delle donne, alla libertà di religione, alla libertà di espressione, ai diritti delle persone disabili e alla promozione e tutela dei diritti umani nell’attuazione dell’Agenda ONU 2030 per lo Sviluppo Sostenibile».
Altri impegni dell’Italia consistono nel prendere parte al dialogo interattivo con l’Alta Commissaria Michelle Bachelet sulla situazione dei diritti umani in Libia, nel promuovere una Risoluzione sulla situazione dei diritti umani in Siria e nel votare una quarantina di Risoluzioni e decisioni del Consiglio. (Simona Lancioni)
La presente nota è già apparsa nel sito di Informare un’H-Centro Gabriele e Lorenzo Giuntinelli di Peccioli (Pisa) e viene qui ripresa, con minimi riadattamenti al diverso contenitore, per gentile concessione.
Il Consiglio dei Diritti Umani dell’ONU
Come si legge in un approfondimento curato da Andrea Cofelice per il Centro di Ateneo per i Diritti Umani “Antonio Papisca” dell’Università di Padova (il testo è integralmente disponibile a questo link), con la Risoluzione 60/251 del 15 marzo 2006, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha istituito il Consiglio dei Diritti Umani quale proprio organo sussidiario, in sostituzione della precedente Commissione per i Diritti Umani. Il Consiglio, secondo il mandato stabilito nella Risoluzione, ha la responsabilità di promuovere il rispetto universale per la protezione di tutti i diritti umani e le libertà fondamentali per tutti, senza distinzione alcuna.
Si tratta di un organo politico intergovernativo, composto da 47 Stati Membri delle Nazioni Unite eletti dall’Assemblea Generale per un periodo iniziale di tre anni, rinnovabili non più di due volte consecutive. Si riunisce a Ginevra normalmente in tre sessioni ordinarie all’anno, per un periodo complessivo minimo di dieci settimane lavorative. Inoltre, pur essendo un organo di rappresentanti governativi, esso è aperto al contributo delle organizzazioni non governative, che possono partecipare alle sedute e presentare documenti scritti».
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