La sofferenza e la disattenzione: parla da sé il nome scelto per l’iniziativa di oggi, 29 giugno, promossa da numerose Associazioni aderenti alla FISH Vicenza (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) (se ne legga l’elenco nel box in calce), consistente dapprima in un flash mob nella centralissima Piazza dei Signori della città berica e all’interno di esso in una conferenza stampa (ore 12), ove esporre le proprie ragioni.
«La sofferenza è stata ed è grande – si legge nella presentazione dell’iniziativa – la disattenzione pure e saremo in Piazza dei Signori a Vicenza per raccontarle. In pochi perché non è possibile fare altro. La sicurezza lo impone e noi condividiamo, ma ci rendiamo volutamente visibili per coinvolgere la cittadinanza, le istituzioni, per chiedere interventi adeguati a sostegno delle persone con disabilità e delle loro famiglie».
«Siamo genitori, familiari, lavoratori e pensionati – si legge ancora – che chiedono attenzione e ascolto perché l’attenzione non c’è stata e l’ascolto neppure. Di noi la politica parla spesso (a volte a sproposito), ma le nostre richieste sembrano condivise: le dichiarazioni a nostro sostegno, infatti, si sprecano, poi, però, arriva il nulla, o quasi, ma non è una sorpresa. Eravamo in difficoltà prima dell’emergenza, lo siamo terribilmente ancor di più oggi. Temiamo per il domani. La Regione Veneto e le Aziende ULSS ci rassicurano: «Abbiamo fatto tutto il possibile, di più non possiamo. Se lo Stato, la Regione e i Comuni non stanziano fondi sufficienti per i servizi essenziali che possiamo fare?». Il ragionamento non fa una grinza e il risultato è perfino ovvio per tutti e ancor più per noi. La catastrofe bussa alle porte ma… «non sarete lasciati soli. Nessuno resterà indietro». E invece indietro siamo rimasti».
«Ci avevano detto – scrivono quindi le Associazioni aderenti alla FISH di Vicenza – che il 18 maggio avrebbero riaperto i centri diurni, che sarebbero state riorganizzate le attività e potenziati i servizi domiciliari. Sapevamo, però, che così non sarebbe stato per tante ragioni: sanitarie e organizzative e perché i finanziamenti non ci sono. E se non ci sono come si pagano i servizi? Vogliamo essere chiari: siamo persone con disabilità e familiari di persone con disabilità allo stremo. Sulle nostre spalle grava un onere assistenziale divenuto ormai insostenibile che dev’essere alleggerito perché non ce la facciamo più. Sappiamo essere educatori, insegnanti di sostegno, e tutto ciò che occorre a chi quotidianamente affronta la disabilità. Serve un piano strutturale straordinario, non emergenziale, a sostegno delle persone con disabilità e non autosufficienti, per favorire percorsi di vita autonoma e indipendente, per servizi diurni e di sollievo, per residenze sanitarie e assistenziali a dimensione umana e familiare».
Nell’ultima parte del loro testo, le Associazioni si rivolgono direttamente al presidente della Regione Veneto Luca Zaia, all’asssessora regionale alla Sanità e ai Servizi Sociali Manuela Lanzarin e ai Direttori Generali delle Aziende ULSS 7 e 8. «Di solito – scrivono – esponiamo con pacatezza le nostre osservazioni e proposte e qualche volta manifestiamo, come oggi, per sottolineare le necessità di tutte le persone che non sono in grado di vivere da sole, senza sostegni adeguati, in questa Provincia, in questa Regione. Lo facciamo poche volte perché la quotidianità ci sfinisce e diventa difficile anche manifestare, ma ora non possiamo farne a meno. Siamo persone di buon senso, organizzate in Associazioni che aderiscono alla FISH, Federazione che conoscete per avere affrontato varie volte questo ed altri argomenti attinenti. Chiediamo dunque il potenziamento degli interventi di sostegno e sollievo e di tutti i servizi socio sanitari, domiciliari e diurni. Sono servizi essenziali, proprio come quelli sanitari, di cui le nostre comunità devono dotarsi per sostenere persone e famiglie. Non sono servizi privati destinati a qualche famiglia in difficoltà, ma servizi pubblici per tutti, per l’oggi e per il domani. Non sono richieste nuove, ma non sono più rinviabili. Vi chiediamo pubblicamente di discutere con noi, soggetti destinatari e, aggiungiamo, molto consapevoli». (S.B.)
Hanno aderito all’iniziativa promossa dalla FISH Vicenza:
AIAS Valdagno (Vicenza) (Associazione Italiana Assistenza Spastici); AIAS San Bortolo Vicenza; AISM Vicenza (Associazione Italiana Sclerosi Multipla); ANGSA Veneto (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici); ANIEP Vicenza (Associazione Nazionale per la Promozione e la Difesa dei Diritti delle Persone Disabili); Associazione Aquilone 2004 Vicenza; Autismo Triveneto; Cittadinanza e Salute; Gruppo Amicizia Arzignano (Vicenza); Gruppo Asperger Veneto; H81 Insieme Vicenza; Prader Willi Triveneto; Ugualmente Abili Sandrigo (Vicenza); UILDM Vicenza (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare).
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: fish.vicenza@gmail.com.
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