Dopo il primo periodo dell’emergenza da coronavirus, durante il quale, tramite una vera e propria task force, ha continuato a garantire lo standard qualitativo del sostegno alle persone con disabilità, insieme al corretto svolgimento delle attività di presa in carico delle persone stesse (se ne legga anche sulle nostre pagine), l’ANGSA Umbria (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici) ha riaperto gradualmente dal 15 giugno i propri centri diurni per l’assistenza a giovani, adulti e bambini, presenti a Limiti di Spello (La Semente) e ad Assisi (Centro Up). E lo ha fatto recependo le disposizioni specifiche per la disabilità, a livello nazionale, come poi emanato sul piano regionale.
Nella prassi standard, dunque, l’Associazione si è mossa seguendo l’articolo 8 del cosiddetto “Decreto Rilancio”, in base al quale le attività sociali e socio-sanitarie in convenzione, comprese quelle erogate dai centri semiresidenziali (come per La Semente e per il Centro Up), sono state riattivate seguendo piani territoriali approvati dalle singole Regioni.
Il riferimento, quindi, è stato alle Linee di Indirizzo per le attività sanitarie nella Fase 2, stabilite dalla Regione Umbria, in base alle quali l’ANGSA ha potuto integrare le procedure del documento di valutazione dei rischi, nonché aggiornare la logistica per gli ingressi all’interno dei propri servizi di assistenza alle persone con disturbo dello spettro autistico, così come per i trasporti e il servizio mensa. Analogamente, l’Associazione ha potuto usufruire di tamponi e test sierologici (giudicati meno invasivi) somministrati agli utenti e al personale impiegato nelle strutture da essa gestite.
Non meno importante, inoltre, è stata la gestione dei gruppi di utenti e di operatori professionisti che, con un sistema di turnazione, hanno potuto garantire il ritorno all’interno dei centri diurni, per proseguire con le attività di laboratorio e assistenziali, organizzate appunto in turni al mattino e in fascia pomeridiana, senza sovraffollamento.
E da ultimo, ma non ultimo, va sottolineato da una parte il fatto che la formazione per il personale interno sulle misure preventive per il contenimento del Covid-19 è stata, e sarà, di fondamentale importanza per la prosecuzione delle attività, dall’altra parte che ogni aspetto di tali attività è stato concertato con il coinvolgimento delle famiglie.
Prossima a festeggiare il proprio ventennale, l’ANGSA Umbria è nata nel 2001, per prendersi cura di persone con disturbo dello spettro autistico e delle loro famiglie, con la convinzione che tali persone debbano poter godere degli stessi diritti e opportunità di tutti i cittadini. L’Associazione promuove pertanto la conoscenza dell’autismo a tutti i livelli, sensibilizzando la comunità civile a sostenerne la mission. (A.C. e S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Alessia Chiriatti (alessia.chiriatti@gmail.com).
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