«Le persone con disabilità – si legge in una nota della LEDHA, la Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità, che costituisce la componente lombarda della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) – sono tra le prime che scontano direttamente nelle loro vite le conseguenze di scelte politiche mirate al semplice contenimento dei costi per lo Stato, senza alcuna attenzione ai princìpi di equità e di sviluppo. I tagli alla scuola, la perdita di posti di lavoro, la contrazione dei fondi sociali e dei bilanci degli Enti Locali stanno infatti limitando fortemente i diritti di cittadinanza delle persone con disabilità e le loro possibilità di contribuire alla crescita civile, sociale ed economica del Paese».
In particolare, la federazione lombarda – che riunisce nella propria Regione diciassette associazioni regionali di persone con disabilità e dieci coordinamenti territoriali, in rappresentanza di oltre duecento associazioni – punta il dito sulla «forsennata campagna contro i cosiddetti “falsi invalidi” e sui successivi tentativi, ribaditi nella Legge Delega di riforma dell’assistenza [n. 4566, N.d.R.], di ridurre drasticamente i beneficiari dell’indennità di accompagnamento, ciò che ha accresciuto lo stigma sociale contro le persone con disabilità e che sta seriamente compromettendo le opportunità di molte persone e famiglie di condurre una vita dignitosa».
«L’Italia – conclude la nota – ha bisogno di una nuova politica che riconosca che non vi può essere sviluppo senza il rispetto dei diritti umani di tutti i suoi Cittadini, senza una politica di welfare realmente inclusiva, senza un’attenzione specifica al diritto alle pari opportunità di tutti i Cittadini».
Per tutto ciò la LEDHA – condividendo le motivazioni che hanno spinto organizzazioni del Terzo settore e personalità della società civile a promuovere la mobilitazione e manifestazione denominata Riprendiamoci il campo! – ha deciso di aderire con convinzione a tale iniziativa, prevista per sabato 12 novembre a Milano (Bastioni di Porta Venezia, ore 14.30), «come segno tangibile di impegno e di speranza per un’Italia nuova e diversa da quella che abbiamo conosciuto in questi ultimi anni». (S.B.)
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