Quei monopattini “nemici” delle persone con disabilità visiva

O meglio, non certo i monopattini in sé, ma la gestione “selvaggia” dei cosiddetti “mezzi a flusso libero” (biciclette, monopattini e scooter elettrici), che abbandonati in ogni dove, costituiscono realmente un grave pericolo per le persone cieche e ipovedenti, come denuncia già da tempo l’UICi di Torino. È dei giorni scorsi, ad esempio, l’ennesimo infortunio, fortunatamente senza gravi conseguenze, capitato a una ragazza non vedente che camminava per la strada. «Che cosa si aspetta a intervenire? - chiedono dunque dall’UICI torinese -, che qualcuno si faccia male “seriamente”?»
Monopattino e persone con disabilità visiva
I monopattini abbandonati in ogni dove costituiscono un pericolo grave per le persone con disabilità visiva che camminano per la strada

«Nei giorni scorsi, a Torino, una ragazza non vedente che camminava per la strada, è inciampata in un monopattino abbandonato in mezzo al marciapiede ed è caduta per terra. Costretta a ricorrere al soccorso dei sanitari, ha riportato una contusione guaribile nel giro di qualche giorno. Ma le conseguenze avrebbero potuto essere ben più gravi».
A rendere noto l’episodio è l’UICI di Torino (Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti), che dal capoluogo piemontese torna ancora una volta a lanciare il proprio allarme: «Servono provvedimenti urgenti. Che cosa si aspetta a intervenire? Che qualcuno si faccia male “seriamente”?».

È già da tempo, del resto, che l’UICI di Torino, e non solo, segnala questo problema (anche sulle nostre pagine), richiamando l’attenzione della collettività e delle Istituzioni, dopo l’introduzione nel capoluogo piemontese dei cosiddetti “mezzi a flusso libero” (biciclette, monopattini e scooter elettrici), che possono essere noleggiati e poi lasciati in qualsiasi punto della città. Una gestione “selvaggia” ritenuta a dir poco pericolosa per le persone con disabilità visiva.
«La nostra – puntualizza per altro Giovanni Laiolo, presidente dell’UICI torinese – non è assolutamente una presa di posizione contro la mobilità alternativa. Anzi, comprendiamo il valore di questi mezzi versatili e non inquinanti. Il problema è che serve una disciplina».

«Purtroppo – aggiunge Christian Bruno, referente del Comitato Autonomie e Mobilità dell’UICI di Torino, gli appelli al senso civico non bastano, A nostro avviso, quindi, l’unica soluzione davvero efficace sarebbe quella di istituire spazi appositi in cui i mezzi vadano lasciati dopo l’utilizzo. Al momento in città vige il caos più assoluto. Biciclette e monopattini vengono abbandonati ovunque: a ridosso dei muri, in mezzo ai marciapiedi, in prossimità degli attraversamenti. Insomma, una giungla! Riteniamo che una gestione più ordinata sarebbe utile a tutta la cittadinanza (pensiamo, ad esempio, alle persone anziane o a chi ha bambini nel passeggino). E in ogni caso, per le persone cieche e ipovedenti, muoversi in città è diventato problematico e a volte rischioso».

«Dopo l’incidente di pochi giorni fa – conclude Laiolo -, ultimo di una serie di segnalazioni, abbiamo nuovamente sollecitato un incontro con l’Amministrazione Comunale. Chiediamo infatti di essere ricevuti dall’assessora comunale alla Mobilità Maria Lapietra alla quale illustreremo i problemi e i rischi cui in questo momento vanno incontro le persone con disabilità visiva. E ci auguriamo di poter trovare, insieme, una soluzione di buon senso». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: ufficio.stampa@uictorino.it (Lorenzo Montanaro).

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