Per il benessere e lo sviluppo psicofisico dei minori, con e senza disabilità

Anche i bisogni di bambini, bambine, ragazzi e ragazze con disabilità verranno guardati con attenzione nell’àmbito delle azioni oggetto del Protocollo d’Intesa della durata di tre anni, sottoscritto nei giorni scorsi tra l’UNICEF Italia e l’ACP (Associazione Culturale Pediatri), per promuovere i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, con particolare attenzione al diritto al benessere e allo sviluppo psicofisico dei minori

Particolare (parte inferiore del corpo) di bambino in carrozzinaFrutto di una collaborazione avviata già da anni, è stato sottoscritto nei giorni scorsi un Protocollo d’Intesa della durata di tre anni, tra l’UNICEF Italia e l’ACP (Associazione Culturale Pediatri), per promuovere i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, con particolare attenzione al diritto al benessere e allo sviluppo psicofisico del minore.
«Al centro della nostra attività – ha dichiarato per l’occasione Francesco Samengo, presidente di UNICEF Italia – c’è la promozione e l’attuazione dei principi della Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, nella quale viene specificamente riconosciuto il diritto del minore di godere del miglior stato di salute possibile, con particolare attenzione dello sviluppo delle cure sanitarie primarie».
«Intorno alla salute dei bambini e alla loro crescita – ha aggiunto Federica Zanetto, presidente dell’ACP – occorrono molti sguardi e osservatori diversi, una ricerca di sinergie affidabili per azioni appropriate e condivise e ricadute positive anche per le famiglie e la comunità».

Anche i bambini/e e i ragazzi/e con disabilità verranno guardati con attenzione nell’àmbito delle azioni oggetto del Protocollo, se è vero che nella realizzazione di progetti, iniziative congiunte e pubblicazioni, si punterà a combattere «le disuguaglianze nella salute dei bambini e degli adolescenti, raccogliendo dati epidemiologici aggiornati, relativi in particolare ai rapporti fra i servizi e le famiglie e ai bisogni prioritari che, nell’area delle cure primarie, dell’assistenza perinatale, delle patologie croniche e delle disabilita, presentano antichi e nuovi squilibri».

Per quanto poi riguarda la «salute mentale nei bambini e negli adolescenti», si promuoverà «un movimento di sensibilizzazione e aggiornamento, con un’azione di Child Advocacy [“tutela legale di ragazzi e ragazze”, N.d.R.] attraverso i media, in particolare sul gap esistente tra ciò che le leggi prevedono e ciò che di fatto esiste nella gestione di tale tipo di disturbi in età infantile, con un’attenzione particolare ai bambini vulnerabili di famiglie a rischio sociale (poveri, migranti, genitori singoli)».

E ancora, come informa sempre UNICEF Italia, è previsto il «sostegno alla genitorialità, tramite un supporto a interventi concreti e strutturati di Nurturing Care* per lo sviluppo precoce dei bambini e di promozione di iniziative di legge di supporto alle famiglie, nelle loro diverse configurazioni, con particolare riguardo a programmi ed esperienze di cui siano misurabili i risultati».

E da ultima, ma non ultima, «la promozione dei diritti dei bambini e degli adolescenti ospedalizzati, con riferimento all’applicazione della Carta dei diritti del bambino in ospedale e con particolare riguardo alla qualità dell’accoglienza». (S.B.)

*Il “Nurturing Care” è un insieme di condizioni che assicurano ai bambini la salute, la nutrizione, la sicurezza, una genitorialità responsiva e opportunità per un apprendimento precoce.

A questo link è disponibile un testo di ulteriore approfondimento sul tema trattato nella presente nota. Per informazioni: press@unicef.it.

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