«Il Comune Capofila dell’Ambito Sociale C-4 della Campania, Piedimonte Matese (Caserta), un centro di circa 11.000 abitanti, da alcuni mesi ha bloccato l’erogazione degli Assegni di Cura a quaranta persone con disabilità, risorse già incassate dall’Ambito Sociale nel mese di novembre 2018. La motivazione da parte del Sindaco e del Presidente del Coordinamento Istituzionale fa riferimento al fatto che il Comune Capofila è in dissesto, dichiarato nel mese di gennaio di quest’anno»: era esattamente il 16 aprile 2019, quando Daniele Romano, presidente della FISH Campania (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), aveva scritto queste parole sulle nostre pagine, denunciando come, «per questioni di competenze, quaranta persone con disabilità venissero tenute in scacco, bloccando loro gli Assegni di Cura destinati a servizi essenziali».
Che cosa è successo da allora? Fino ai primi mesi di quest’anno assai poco di buono, se è vero che il 13 febbraio scorso la testata «Matese News» riprendeva sostanzialmente quanto denunciato da Romano nell’anno precedente, scrivendo che «il Comune di Piedimonte Matese, ente capofila, che gestisce la rimessa regionale finalizzate a pagare gli Assegni di Cura per tutto l’Ambito C-4 di 31 Comuni, ha dichiarato di non poter procedere al pagamento agli aventi diritto a seguito del dissesto finanziario».
Ora la situazione sembrerebbe essersi sbloccata in positivo e arrivare finalmente alla liquidazione di quegli Assegni di Cura, dopo l’approvazione di una Determina Regionale del 25 agosto scorso, salutata con soddisfazione anche dall’assessore regionale al Lavoro Sonia Palmeri.
Tutto bene, quindi? Niente affatto, secondo il Presidente della FISH Campania, che tramite una nota diffusa in questi giorni, ritiene doveroso, dopo avere seguito la vicenda sin dagli inizi, «fare alcuni chiarimenti, soprattutto per rispetto delle persone con disabilità e delle loro famiglie».
«I 211.800 euro con i quali vengono liquidati gli Assegni di Cura – spiega infatti Romano -, finanziati tramite il Fondo Nazionale per le Non Autosufficienze 2017, riguardano ventitré persone beneficiarie, ma i disabili in totale sono quarantanove, con le risorse stanziate che non coprono tutto il fabbisogno, in quanto il fondo destinato all’Ambito Sociale C-4 relativo al 2017 ammonta ad un totale di circa 700.000. Quindi per noi non c’è nulla da esultare, perché il problema non si è risolto per tutti».
«Come organizzazione – prosegue Romano – riconosciamo all’assessore Palmeri di essere stata presente a due incontri svoltisi nell’aprile e nel giugno dello scorso anno, come la sua collega di Giunta, delegata alle Politiche Sociali, Lucia Fortini, sempre in prima fila per risolvere questa vicenda, ma oggi ci meraviglia sentirla dichiarare che “è stata fatta giustizia”! Gentile Assessore, quale giustizia è stata fatta se ad oggi sono in attesa altre ventisei persone con disabilità? Per noi la giustizia sarà fatta quando chi ha creato tutta questa situazione dovrà assumersi le proprie responsabilità».
«Il nostro lavoro, quindi, non è terminato – conclude Romano – fino a quando tutte le persone con disabilità non avranno ricevuto l’Assegno di Cura, e di sicuro continueremo ad impegnarci al loro fianco, come fatto in questi mesi, supportati anche dal presidente nazionale della FISH Falabella. E innanzitutto nei prossimi giorni ci rivolgeremo al Commissario Prefettizio, subentrato intanto al posto dell’Amministrazione di Piedimonte Matese, per fare in modo che a tutti i quarantanove beneficiari venga veramente fatta giustizia!». (S.B.)
A questo link è disponibile il testo integrale del comunicato diffuso dalla FISH Campania, cvui si fa riferimento nella presente nota. Per ulteriori informazioni: federhand.fishcampania@gmail.com.
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