La disabilità nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza

«È il momento migliore per attuare programmi già esistenti e consolidati, inserendo in maniera trasversale le persone con disabilità nei temi dell’educazione inclusiva, dell’economia, delle diseguaglianze, dell’accessibilità delle città, delle azioni sistemiche e del monitoraggio, ma è anche il momento per incidere su carenze consolidate»: lo dicono i Presidenti di FISH e FAND, le Federazioni che hanno presentato alla Presidenza del Consiglio un ampio documento di cui tenere conto, nella presentazione alla Commissione Europea, da parte del Governo, del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza

Elaborazione grafica basata su varie parole (al centro "disabilità")«La pandemia riguarda tutti, riguarda i singoli Paesi, ma anche l’Unione Europea e il mondo. In queste settimane il Governo sta predisponendo la doverosa programmazione preliminare per l’accesso ai sostegni dell’Unione Europea, occasione, anche, di profonde riforme del Paese. È il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che la Presidenza del Consiglio sta elaborando prima di presentarlo alla Commissione Europea»: è partendo da questa premessa che la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) e la FAND (Federazione tra le Associazioni delle Persone con Disabilità) hanno presentato alla Presidenza del Consiglio una serie di proposte concrete ed operative, «per integrare quel Piano – come si legge in una nota diffusa congiuntamente dalle due Federazioni – prima che sia presentato: esso, infatti, deve includere i diritti delle persone con disabilità, applicando la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità e i princìpi su cui basare le varie azioni devono coniugare le politiche, proprio per affrontare le criticità emerse nel periodo più acuto del Covid-19 e costruire una modalità migliore di tutelare i diritti delle persone con disabilità e dei loro familiari» Il tutto con la precisa consapevolezza di «esserci laddove e quando si elaborano le linee e le decisioni che riguardano il Paese e la comunità che va oltre i confini nazionali, ciò che realmente significa inclusione e empowerment delle persone con disabilità, traducendo in fatti concreti lo slogan internazionale del movimento delle persone con disabilità, Nulla su di Noi, senza di Noi».

Il documento presentato da FISH e FAND (disponibile integralmente a questo link) tiene conto da un lato di quanto è accaduto alle persone con disabilità durante il lockdown e di quanto sta ancora accadendo in delicati àmbiti quali la scuola, il lavoro e l’inclusione nella società, richiamando, dall’altro lato, una serie di importanti questioni.
«È oggi – dichiarano infatti a una voce Vincenzo Falabella e Nazaro Pagano, Presidenti delle due Federazioni – il momento migliore per attuare programmi e indicazioni già esistenti e consolidati, dal Programma di Azione biennale per la promozione dei diritti e l’integrazione delle persone con disabilità agli Obiettivi di sviluppo sostenibile contenuti nell’Agenda ONU 2030 delle Nazioni Unite, inserendo in maniera trasversale le persone con disabilità nei temi dell’educazione inclusiva, dell’economia, delle diseguaglianze, dell’accessibilità delle città, delle azioni sistemiche e del monitoraggio, della costruzione di società».
«Ma è anche il momento – aggiungono – per incidere su carenze consolidate e nuove esigenze di riforma, ad iniziare dalla profonda revisione (e finanziamento) dei Livelli Essenziali dell’Assistenza e dei Livelli Essenziali delle Prestazioni Sociali».

«Le nostre Federazioni – concludono Falabella e Pagano – hanno concretamente indicato gli obiettivi e le modalità per rendere ancora più condivisibile, equo ed efficace il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, ma solo una convinta volontà politica potrà realizzare queste inequivocabili aspettative». (S.B.)

Ricordiamo ancora il link al quale è disponibile il testo integrale del documento elaborato dalle Federazioni  FISH e FAND. Per ulteriori informazioni e approfondimenti: ufficiostampa@fishonlus.it.

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