«La lesione al midollo spinale rende la persona non autosufficiente nello svolgimento delle consuete attività di vita quotidiana e/o dipendente da terapie, ausili e presìdi; richiede pertanto di ampliare il quadro clinico della persona stessa, tenendo presenti gli aspetti di salute inerenti le caratteristiche della lesione midollare e gli eventuali esiti fisiopatologici, per assicurare l’appropriatezza delle cure e delle terapie da somministrare. Allo scopo, quindi, di garantire l’effettiva efficacia delle procedure di accertamento necessarie a verificare la positività o negatività dell’infezione e la gestione di quelle previste nel caso di eventuale accertato contagio da coronavirus, è indispensabile creare, prima di procedere alla presa in carico, un collegamento e coordinamento tra i Servizi di Sanità Pubblica territorialmente competenti per la cura dei pazienti con coronavirus, i Centri Specialistici Regionali che si occupano della presa in carico di persone con lesione midollare (Unità Spinali – Centri Spinali) e le relative Organizzazioni Territoriali e Nazionali di riferimento».
Questo passaggio, tratto dal documento Covid 19 – Una serie di misure a sostegno delle Persone con lesione al midollo spinale (disponibile integralmente a questo link), prodotto nel maggio scorso dalla FAIP (Federazione Associazioni Italiane Paratetraplegici), costituirà segnatamente uno degli assunti di partenza, alla luce del periodo di crescente emergenza sanitaria, della riunione in videoconferenza, promossa per il pomeriggio di domani, 20 ottobre (ore 17.30), dalla stessa FAIP, con i responsabili di tutte le Unità Spinali Unipolari italiane.
Uscendo poi dalla stretta attualità dell’emergenza sanitaria, la FAIP, come sottolinea il presidente della Federazione Vincenzo Falabella, riaffermerà con forza, durante l’incontro, come il passaggio all’approccio bio-psico-sociale della disabilità, in luogo della tradizionale concezione medicocentrica, fissato sin dal 2001 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, con la Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute (ICF), debba essere alla base «di un generale miglioramento dei servizi dedicati alla cura e presa in carico delle persone con disabilità» e quindi «di una maggioreequalità dell’intervento riabilitativo, come strategia utile a superare o comunque a ridurre al minimo i fattori discriminanti per i cittadini con disabilità».
«Mentre infatti la riabilitazione intensiva ha l’obiettivo di raggiungere il massimo possibile dell’autonomia, del reinserimento nella società e dell’inclusione – prosegue Falabella -, il collegamento tra i servizi ospedalieri e territoriali, compresa la presa in carico psicologica e sociale, deve contribuire a rendere la persona con lesione midollare, con le sue caratteristiche individuali e familiari, protagonista del proprio progetto di vita».
«In quest’ottica – conclude il Presidente della FAIP – è importante dunque individuare percorsi efficienti, efficaci ed appropriati per una presa in carico globale delle persone con lesione midollare e contestualmente proporre strumenti per facilitare l’inclusione della persona nel contesto di vita. In tale percorso, l’Unità Spinale rappresenta il luogo in cui si realizzano e si acquisiscono i traguardi in termini di autonomia e di salute, e da cui si avviano tutti i collegamenti per favorire il reinserimento attivo nella società, valorizzando il contributo delle realtà territoriali Associative e Federative». (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: presidenza@faiponline.it.
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