«Questa decisione del Tribunale di Napoli conferma e rafforza quell’orientamento della giurisprudenza di merito e di legittimità secondo il quale la mancata rimozione delle barriere architettoniche ad opera delle Pubbliche Amministrazioni costituisce una condotta discriminatoria che in quanto tale dev’essere rimossa attraverso la pronta realizzazione di tutte quelle opere necessarie a rendere pienamente fruibili e accessibili i luoghi e gli spazi pubblici a chiunque, senza alcuna distinzione basata sulle condizioni fisiche in cui può venirsi a trovare, in via temporanea o definitiva, la singola persona».
Così Alessandro Gerardi, avvocato e consigliere generale dell’Associazione Luca Coscioni, commenta l’Ordinanza con cui il Tribunale di Napoli ha condannato il Comune di Anacapri per «condotta discriminatoria nei confronti delle persone con disabilità», a causa della presenza delle barriere architettoniche che impedivano alle persone con disabilità motoria di accedere al Belvedere della Migliera (o Migliara).
Il provvedimento ha accolto in tal senso il ricorso presentato da Christian Durso e dalla stessa Associazione Coscioni, stabilendo il risarcimento per danno non patrimoniale di 8.000 euro al primo e di 3.000 euro alla seconda.
Va detto, per altro, che in corso di causa il Comune di Anacapri aveva rimosso le barriere contestate, compiendo i lavori necessari a rendere finalmente accessibile il Belvedere della Migliera anche alle persone con disabilità motoria, rimuovendo i cinque scalini che impedivano a chi si muove in carrozzina di poter raggiungere il punto panoramico.
«La battaglia di Durso – spiegano dall’Associazione Coscioni – è iniziata nel 2016 e proseguita per due anni senza successo, tra segnalazioni al Comune, esposti alle Autorità Locali, diffide e perfino un appello al presidente della Repubblica Mattarella. A quel punto, è arrivato il contatto con la nostra Associazione, che nel settembre del 2018 ha depositato un ricorso per condotta discriminatoria nei confronti delle persone con disabilità, citando in giudizio il Comune di Anacapri e chiedendo al Tribunale di condannarlo a compiere le opere necessarie per rendere finalmente accessibile il Belvedere, nonché a risarcire il danno non patrimoniale procurato sia a Durso (“discriminazione individuale”) che alla nostra organizzazione (“discriminazione collettiva”)». (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: info@associazionelucacoscioni.it.
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