Oggi si può passare dal concetto di “barriera” a quello di “accessibilità”

di Giovanni Barin*
«Dove le barriere sono eliminate o ridotte al minimo - scrive Giovanni Barin -, l’ambiente di vita garantisce un livello di soddisfazione adeguato a trovare equilibrio tra abilità e disabilità; il loro superamento o mitigazione è possibile conoscendo le disabilità a 360 gradi, passando dal concetto di “barriera” a quello di “accessibilità”, a un luogo, a un servizio, a un’informazione. Si tratta di ricercare il maggior benessere ambientale possibile, obiettivo che ognuno deve poter raggiungere sulla base dei propri bisogni. E in tal senso le soluzioni domotiche possono diventare importanti»
Domotica rappresentata da una mano che telecomanda le varie funzioni della casa
Adattamenti domotici in casa di una persona con disabilità

Il panorama delle disabilità è vasto e complesso: ogni disabilità si declina su piccole e/o grandi differenze da persona a persona; ogni persona la vive in modo diverso. Se si considerano sia le pluridisabilità che l’àmbito delle barriere, le soluzioni alle criticità che le persone con disabilità incontrano quotidianamente, e che i tecnici devono studiare e progettare, arriva a livelli di complessità oggettivamente elevati.
La realtà mostra tuttavia una qualità e quantità crescente di sistemi in grado di risolvere efficacemente le varie problematiche. La tecnologia e gli studi associati a persona e disabilità rappresentano una valida risorsa in tal senso, offrendo risposte adeguate anche sotto il profilo del rispetto delle normative vigenti sulle barriere.

Dove le barriere sono eliminate o ridotte al minimo, l’ambiente di vita garantisce un livello di soddisfazione adeguato a trovare equilibrio tra abilità e disabilità; il loro superamento o mitigazione è possibile conoscendo le disabilità a trecentosessanta gradi, potendo passare dal concetto di “barriera” a quello di “accessibilità”, a un luogo, a un servizio, a un’informazione. Si tratta in fin dei conti, di ricercare il maggior benessere ambientale possibile, obiettivo che ognuno deve poter raggiungere sulla base dei propri bisogni.

Ad ognuno di noi capita quotidianamente di valutare la differenza con i nostri simili: salire una scala può rappresentare per taluni un esercizio piacevole, per altri l’unica soluzione al superamento della barriera è l’ascensore. Prescindendo momentaneamente dal dovere del progettista di studiare luoghi e oggetti nel limite del possibile senza barriere, a volte l’utilizzo di un ausilio diventa necessario. Le soluzioni domotiche possono diventare importanti.

Per quanto riguarda la realtà italiana in tema di abbattimento delle barriere, non solo architettoniche, essa ha una storia e un’articolazione invidiabile nel panorama mondiale, seguendo parallelamente tutta la legislazione sulla disabilità. Ma tra il dire e il fare la realtà mostra che tanto ancora deve e può essere fatto.
Senza dubbio non bisogna fermarsi al considerare barriera solo il classico gradino. Le soluzioni tecnologiche offrono rispondono a svariati bisogni complessi, garantendo il rispetto del dettato normativo.

Associazione Genitori Tosti in Tutti i Posti. Le presenti riflessioni riprendono i contenuti dell’intervento intitolato “La qualità e la sicurezza dell’abitare grazie alla domotica” che Giovanni Barin presenterà il 10 novembre, nel corso del seminario in rete (webinar) “Impianto elettrico e disabilità. Tecnologie e norme per impianti al servizio di persone con disabilità o specifiche necessità”, di cui si può leggere in altra parte del nostro giornale.

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