«La FAND (Federazione tra le Associazioni Nazionali delle Persone con Disabilità) e la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), in rappresentanza della pressoché totalità delle associazioni di persone con disabilità e dei loro familiari, sono fortemente preoccupate per le conseguenze derivanti dall’attuazione dell’articolo 5 del Decreto Legge 6 dicembre 2011, n. 201 (convertito con modificazioni dalla Legge n. 214/11) e dall’approvazione del Disegno di Legge A.C. 4566 recante Delega al Governo per la riforma fiscale e assistenziale».
Incomincia così la lettera inviata nei giorni scorsi a Elsa Fornero, ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, dai presidenti delle due Federazioni, Giovanni Pagano e Pietro Barbieri, secondo le cui valutazioni, «che ci si augura siano recisamente smentite dai fatti e da provvedimenti di segno opposto, sono a rischio i pochi sostegni assistenziali di cui oggi le persone con disabilità sono titolari». Infatti, «una sbrigativa revisione dei criteri di accesso ai servizi e ai sostegni alle persone sarebbe causa di danni inattesi, incalcolabili e difficilmente compensabili».
«L’allarme – secondo Pagano e Barbieri – è giunto sino alle singole persone con disabilità e ai loro familiari che sentono minacciata l’unica possibilità di garantirsi una vita indipendente e priva di rischi di segregazione ed esclusione sociale».
L’azione – come già avevamo spiegato nelle scorse settimane (se ne legga ad esempio cliccando qui) e come ribadisce ora una nota della FISH – è stata ritenuta necessaria dal fatto che con l’entrata in vigore della cosiddetta “Manovra Monti” (appunto, la Legge 214/11), è diventato effettivo anche «l’articolo 5 di essa, relativo all’ISEE [Indicatore Situazione Economica equivalente, N.d.R.], cioè lo strumento usato finora per stabilire l’accesso ad alcune prestazioni sociali agevolate».
«La nuova legge – prosegue il comunicato della FISH – stabilisce che l’ISEE potrà essere applicato anche alle agevolazioni fiscali e alla concessione delle provvidenze assistenziali (quindi anche alle pensioni di invalidità civile e alle pensioni sociali). A chi supererà la soglia stabilita da un apposito decreto, non verranno più riconosciuti benefìci fiscali, servizi sociali agevolati, prestazioni assistenziali. L’intento espresso ricorda molto alcuni elementi già presenti nel Disegno di Legge Delega per la riforma fiscale e assistenziale presentato a suo tempo dall’allora ministro per l’Economia Tremonti [n. 4566, N.d.R.] e stigmatizzato dai più in sede di discussione alla Camera».
Oggi, infatti, rileva ancora la FISH, «dal dettato dell’articolo 5 della Legge 214/11 si evince che non dovranno esserci maggiori oneri, anzi che dovranno generarsi risparmi grazie alla nuova disciplina dell’ISEE».
Va per altro ricordato che i criteri, le modalità e gli ambiti applicativi del provvedimento dovranno essere fissati da un apposito Decreto, che sembra però – da fonti governative – di urgente e celere definizione.
Nel fondato timore, dunque, che moltissime prestazioni assistenziali siano a rischio, «la FAND e la FISH – conclude la nota della Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap – hanno ufficialmente richiesto al ministro delle Politiche Sociali Fornero, tramite la lettera inviata dai rispettivi Presidenti, un incontro urgente, per tentare di scongiurare le peggiori ipotesi e i conseguenti danni per centinaia di migliaia di persone con disabilità e per le loro famiglie». (S.B.)
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