A “tener banco” durante l’incontro ufficiale della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) e della FAND (Federazione tra le Associazioni Nazionali delle Persone con Disabilità) – le due organizzazioni maggiormente rappresentative delle persone con disabilità – con il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Elsa Fornero e il sottosegretario dello stesso Dicastero, Maria Cecilia Guerra, sono stati numerosi temi caldi, oltre alle forti preoccupazioni espresse dai rappresentanti delle associazioni per le sorti delle politiche sociali rivolte alle persone con disabilità e alle loro famiglie. In particolare si è parlato di ISEE (Indicatore della Situazione Economica equivalente), di risorse per i servizi, di occupazione e di indennità di accompagnamento.
«Da parte governativa – si legge in una nota della FISH – si è voluto da subito sottolineare un principio: è un segno di civiltà garantire prestazioni e servizi alle persone con disabilità. Il che, tuttavia, non significa raggiungerlo subito, date le condizioni economiche e di bilancio attuali».
Elemento importante è che sostanzialmente è decaduta la discussione sul Disegno di Legge Delega di riforma fiscale e assistenziale n. 4566, presentato nel luglio dello scorso anno dall’allora ministro Tremonti, che pesanti ricadute avrebbe comportato per servizi e prestazioni. Di certo – è stata la rassicurazione dei rappresentanti del Governo – non sarà dal “sociale” che verranno drenate le risorse per sanare il bilancio dello Stato.
Sembra invece che il gettito per la cosiddetta “clausola di salvaguardia” – ovvero evitare un ulteriore aumento dell’IVA nell’autunno prossimo, trovando altre entrate -dovrebbe provenire invece da interventi sul fisco e cioè da un forte contrasto all’evasione e da una parziale revisione di alcune imposizioni tributarie.
«Più complessa, invece – si legge ancora nel comunicato della FISH -, è la posizione rispetto all’ISEE, cioè alle modalità di calcolo del reddito familiare e agli ambiti di applicazione di tale strumento, oggetto della recente “Manovra Monti”. Da parte governativa si rileva che esiste una questione di equità interna che suggerisce una differenziazione fra persone con disabilità e anziani, ma che contestualmente alla ridefinizione dell’ISEE è necessario agire sui Livelli Essenziali di Assistenza, riprendendo un percorso purtroppo interrotto. Non vi sarebbe, secondo il Ministro, nessuna intenzione di predisporre una riforma penalizzante o restrittiva».
Dal canto loro, FISH e FAND hanno sostenuto con forza la necessità di evitare che l’ISEE o altre misure possano comprimere il diritto e la concessione dell’indennità di accompagnamento, unica provvidenza per ora assicurata, per evitare veri e propri “arresti domiciliari” per migliaia di persone con disabilità.
Al tempo stesso, le Federazioni hanno concesso di poter riflettere, con equità e ponderazione, sulle differenti condizioni di chi non sia in grado di produrre reddito e chi invece abbia svolto la sua normale vita lavorativa, garantendosi redditi e copertura previdenziale.
Nessuna rassicurazione governativa è arrivata di contro su un’altra “spinosa questione”, ovvero se l’ISEE futuro verrà usato anche per le prestazioni assistenziali e quindi per l’indennità di accompagnamento. Le prossime decisioni, infatti, saranno frutto di un confronto fra i Ministeri dell’Economia, del Lavoro e delle Politiche Sociali e della Salute. In tal senso le Federazioni hanno sottolineato «che questo è un aspetto fondamentale su cui vigileranno con particolare attenzione e porranno in atto le azioni del caso».
Per quanto riguarda ancora l’occupazione e il lavoro, le rappresentanti del Governo sono state sollecitate a ricordare «l’ineludibile funzione di mediazione dei servizi pubblici per l’impiego e il fondamentale ruolo di controllo sulle “scoperture”, cioè sulle aziende che – pur obbligate – non assumono persone con disabilità». Funzioni, queste, che – com’è ben noto – sono entrambe fortemente carenti.
Infine, raccogliendo l’interesse di Fornero e Guerra, FISH e FAND hanno caldeggiato l’Osservatorio Nazionale sulla Condizione delle Persone con Disabilità come il miglior luogo possibile nel quale confrontarsi e assumere gli elementi utili per le future politiche e per le relative risorse.
Un buon ascolto ha ottenuto per altro anche la proposta di elaborare un complessivo Piano di Azione sulla Disabilità, in seno a una Conferenza Nazionale, in grado di raccogliere, confrontare e condividere le migliori e più sostenibili proposte. (S.B.)