Che colpa ne ho se ci sono persone incivili? Parola di monopattino!

L’ultimo incidente causato a una persona non vedente dalla sosta “selvaggia” dei monopattini è accaduto a Roma, dove un insegnante in pensione è caduto rovinosamente, provocandosi danni fisici guaribili in una ventina di giorni. Mentre il Presidente Nazionale dell’UICI ha incontrato qualche giorno fa il Prefetto di Roma, chiedendo di porre fine a queste situazioni, l’UICI di Roma decide di «difendere in ogni situazione di “parcheggio irregolare” il monopattino elettrico», ma di essere sempre più intransigente verso gli utilizzatori incivili e sempre più pressante con le Istituzioni
Cieco e monopattino parcheggiato "selvaggiamente"
Una persona non vedente di fronte alla sosta “selvaggia” di un monopattino

Torna a presentarsi un grave problema già segnalato in diverse occasioni sulle nostre pagine (si veda la colonnina a lato del presente testo), quello cioè dei disagi causati alle persone con disabilità visiva dalla sosta “selvaggia” dei monopattini elettrici.
A segnalare infatti l’ennesimo incidente è l’UICI Nazionale (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti), che racconta la disavventura vissuta da Michele, insegnante cieco in pensione, che qualche giorno fa stava camminando con il suo bastone bianco nella zona della Capitale fra Tor Marancia e Viale Odescalchi, nei pressi della scuola di Via Cerbara, quando, ricorda egli stesso, «mi sono inaspettatamente imbattuto in un monopattino elettrico parcheggiato in diagonale sul marciapiede, che mi ha sbarrato il passo, facendomi cadere rovinosamente in avanti e sbattendo violentemente con il viso e tutto il corpo sul selciato». Per paura del contagio da Covid, Michele ha rinunciato a farsi medicare in ospedale, anche se le contusioni e le escoriazioni sono evidentissime e stimabili in una prognosi di una ventina di giorni.
Dal canto suo, il presidente dell’UICI di Roma Giuliano Frittelli è immediatamente intervenuto sulla Polizia Municipale e sull’Ottava Municipalità della Capitale, per far sì che vengano garantiti il diritto alla sicurezza e all’incolumità a tutte le persone cieche e ipovedenti che vivono in quella zona, considerando che nella vicinanza c’è anche l’Istituto dei Ciechi Sant’Alessio.

«Sono per altro trascorsi solo pochi giorni – informano dall’UICI – dall’incontro tra il Prefetto di Roma Matteo Piantedosi e il nostro Presidente Nazionale Mario Barbuto, che riportando le preoccupazioni di tutta la categoria ha dichiarato per l’occasione: “Crediamo sia necessario un provvedimento urgente che ponga un freno all’inciviltà dell’uso selvaggio dei monopattini elettrici. C’è la necessità che le Istituzioni, preposte al controllo del territorio, mettano in campo le giuste azioni di prevenzione e ove necessario di repressione, per garantire l’incolumità e la sicurezza delle persone con disabilità visiva su tutto il territorio di Roma”».

«Questo ennesimo episodio che vede coinvolto un cieco – concludono dall’UICI -, che ama passeggiare in autonomia grazie al suo bastone bianco, questa volta è terminato con un grande spavento, paura e numerosissime escoriazioni per Michele. Ora speriamo che il Comitato per l’Ordine e la Sicurezza di Roma, sotto la spinta autorevole del Prefetto, assuma le iniziative necessarie per tutelare l’incolumità delle persone minorate della vista che scelgono la Capitale come residenza, tempo libero o turismo». (S.B.)

E il monopattino si difende dicendo: «Non ci sono gli stalli»!
Michele, dunque, ne avrà per almeno venti giorni e quanto gli è accaduto ci costringe ancora una volta ad affrontare un tema importantissimo, quello sull’uso sbagliato e superficiale di un mezzo di trasporto che annovera successi indiscussi in tutte le città nelle quali è stato introdotto per la mobilità sostenibile. Per questo, come UICI di Roma, abbiamo deciso con un atto provocatorio, vista l’assenza di una specifica regolamentazione, di difendere in ogni situazione di “parcheggio irregolare” il monopattino elettrico, mentre invece saremo più che intransigenti verso gli utilizzatori indifferenti alle conseguenze del loro comportamento leggero, e pressanti verso le Istituzioni, ancora sorde ai solleciti per emanare di un vero e proprio regolamento, anche assimilabile al Codice della Strada, con un primo conseguente obbligo, quello cioè di attrezzare subito “stalli” dedicati ai monopattini.

Facciamo gli auguri di pronta guarigione a Michele, e noi nel frattempo prepariamo “l’arringa”!
(Giovanni Fornaciari – UICI di Roma)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti:
° ustampa@uici.it (Vincenzo Massa)
° ufficiostampa@uicroma.it (Giovanni Fornaciari)

Share the Post: