«Dal 3 dicembre scorso, in occasione della Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità, abbiamo continuato ininterrottamente a sollecitare le Istituzioni del nostro Paese, e in particolare il Ministero della Salute e il Governo tutto, coinvolgendo finanche il presidente della Repubblica Mattarella, per un confronto che potesse riguardare le future scelte politiche e le misure da adottare nell’erogazione dei vaccini, stante la ricaduta significativa sulle persone con disabilità e sulle loro famiglie. Oggi abbiamo finalmente ottenuto ascolto!».
Si apre così una nota diffusa dalla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), in cui si aggiunge che «dopo mesi in cui purtroppo la frammentazione di informazione e la mancanza di un accesso prioritario ai percorsi di vaccinazione ha gettato in confusione e ansia milioni di persone con disabilità e le loro famiglie, i loro assistenti personali e le persone che lavorano nei servizi relativi alla disabilità, sono state pubblicate dal Ministero della Salute le nuove Raccomandazioni “ad interim” sui gruppi target della vaccinazione anti-SARS-CoV-2/COVID-19, nelle quali trova finalmente riscontro la nostra richiesta di garantire la priorità nell’accesso ai vaccini a tutte le persone con disabilità riconosciute con gravità ai sensi dell’articolo 3, comma 3 della Legge 104/92, quali soggetti estremamente vulnerabili».
Tornando poi a soffermarsi su un tema già sollevato nei giorni scorsi, quello cioè relativo alla “disordinata campagna vaccinale delle diverse Regioni italiane”, come è stata anche definita, la FISH auspica che «con queste Raccomandazioni ogni Regione possa dare termine all’incresciosa differenziazione, attuata in alcuni territori, sulla sola base delle patologie o dei codici di esenzione e che a partire da oggi il vaccino possa davvero garantire equità e tutela della salute delle persone con disabilità, dei loro caregiver e assistenti, senza più fare distinzioni».
«Finalmente – commenta Vincenzo Falabella , presidente della FISH – vi è la garanzia del pieno accesso alle cure in condizione di sicurezza e agibilità rispetto ai vaccini che dovranno essere assicurati a tutte le persone con disabilità riconosciute ai sensi della Legge 104/92 (articolo 3, comma 3) e alle persone con quadri clinici di particolare rischio, e non solo per coloro che si trovano in stato di ricovero o con particolari codici di esenzione, nel rispetto della loro libertà di scelta individuale. Per il nostro Paese è una garanzia di democrazia che costituisce finalmente una risposta concreta alle aspettative delle persone con disabilità e delle loro famiglie».
«L’impatto della pandemia – aggiunge – ci sta obbligando a ripensare molte cose nella nostra vita e a rimodulare alcune priorità in una direzione che preveda innanzitutto la garanzia di una maggiore tutela della salute e della sicurezza dei cittadini tutti, ma ancor di più di coloro che sono più vulnerabili ed esposti ai rischi connessi alla condizione di salute e tra questi vi sono le tante persone con disabilità e le loro famiglie. Questo è un primo passo in tale direzione. Il cammino è ancora lungo, ma la nostra Federazione continuerà a perseguire e ad agire per i diritti di tutte le persone con disabilità». (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: ufficiostampa@fishonlus.it (Gaetano De Monte).
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