Bruno Tescari ha «lasciato il segno»

Salutato con un cerimonia laica del tutto coerente con la sua vita e con i suoi quarant'anni di impegno civile, Bruno Tescari continua a essere ricordato da più parti, insieme al suo esempio «così schietto, così impegnativo per tutti», come ha scritto Antonio Cotura, presidente della FIADDA (Famiglie Italiane Associate per la Difesa dei Diritti degli Audiolesi). E spunta anche la proposta dell'Associazione Mille Bambini a Via Margutta - iniziativa del tutto condivisa dalla nostra testata - di dedicare una strada di Roma a questo «tenace combattente», che fu tra l'altro anche fra i fondatori della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap)

Una bella immagine di Bruno TescariSi moltiplicano i messaggi di ricordo dedicati a Bruno Tescari, persona che ha davvero “lasciato il segno” – nel mondo della disabilità e non solo – del quale abbiamo purtroppo dovuto registrare la scomparsa nei giorni scorsi, comunicataci dalla Segreteria della FISH, la Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap di cui era stato tra i fondatori, facendo tuttora parte del Consiglio Direttivo e presiedendone la componente regionale del Lazio (se ne legga nel nostro sito cliccando qui).
«Suggestiva, commovente e coerente al suo essere», è stata definita dalla FIADDA (Famiglie Italiane Associate per la Difesa dei Diritti degli Audiolesi) la cerimonia laica, all’Ospedale San Filippo Neri di Roma, con la quale il 4 marzo è stato dato l’ultimo saluto a Tescari, che – secondo le sue stesse volontà – ha “accolto” gli amici e i compagni di viaggio nella sua lunga battaglia di rivendicazione dei diritti  umani e civili, con la rosa stretta nel pugno, il simbolo pacifista al petto e la voce di Fabrizio De Andrè come sottofondo musicale.

Subito dopo abbiamo ricevuto un bel messaggio da Giorgio De Tommaso, segretario generale dell’associazione romana Mille Bambini a Via Margutta (“informare per la prevenzione” – “cultura per l’integrazione”), nel quale non ci si limita a ricordare il «tenace combattente e illuminato conoscitore delle problematiche del mondo della disabilità, con il quale abbiamo condotto per quarant’anni campagne di informazione per l’integrazione, per la difesa dei diritti civili, per l’abbattimento delle barriere architettoniche e soprattutto di quelle culturali», invitando tutti «a continuare le sue e le nostre battaglie, per migliorare le cose fin qui acquisite ed evitare di ritornare indietro», ma si lancia anche una proposta alla FISH, e alla nostra testata, vale a dire «che a Bruno Tescari venga intitolata una strada a Roma, raccogliendo le firme e inviando una formale richiesta in tal senso al Sindaco e all’Ufficio Comunale della Toponomastica».
Per quanto ci riguarda, non possiamo che esprimere il nostro favore all’iniziativa, sulla quale conviene pienamente anche Carla Patrizi, a nome della Consulta Cittadina per i Problemi della Disabilità di Roma.

Ancora da parte della FIADDA, poi, va registrato anche il ricordo del presidente Antonio Cotura, che ha voluto soffermarsi sull’impegno costante di Tescari per la difesa dei diritti delle persone sorde a tutti i tavoli di confronto e nei luoghi delle Istituzioni e della politica: «Bruno – sottolinea Cotura – era una garanzia anche per l’oralismo». E ricorda poi che «la fattiva collaborazione con la FIADDA risaliva agli anni Novanta, quando venne costituita la FISH, e in particolare quella della Regione Lazio, con Tescari alla Presidenza e la Segreteria presso la FIADDA di Roma. Si è trattato di un lungo cammino di condivisione, alternato a momenti di aspro confronto, ma sempre alla ricerca delle soluzioni più giuste e più avanzate contro ogni forma di discriminazione o di negazione di diritti. Con la scomparsa di Bruno, mancherà un termine di riferimento così schietto, così impegnativo per tutti».
«Piace ricordare – conclude Cotura – il sorriso di Bruno, a suggello dell’impegno di una vita, quando nell’ottobre del 2011, alla Stazione Centrale di Milano per la presentazione della nuova Sala Blu [se ne legga nel nostro sito cliccando qui, N.d.R.], presente l’amministratore delle Ferrovie Moretti, scendendo dal treno, veniva accolto dalla stampa e dai presenti come un vero “paladino delle persone con disabilità”». (Stefano Borgato)

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