Vorrei mettere in evidenza l’importanza del progetto della Ferrovia dei Due Mari [se ne legga nel box in calce, N.d.R.] per le persone con disabilità che devono muoversi nella tratta Ascoli Piceno-Roma, dove vi sono molti punti di collegamento con il resto dell’Italia e dell’estero, visto, ad esempio, che numerosi voli verso i Paesi europei ed extraeuropei partono da un aeroporto come quello di Fiumicino.
A tal proposito, già negli anni scorsi, come Associazione La Meridiana, avevamo prodotto due comunicati rivolti alla Regione Marche, in accordo con il Sindaco di San Benedetto del Trento e con il Comitato Ferrovia dei Due Mari, sull’opportunità di realizzare questo progetto, che avrebbe incrementato anche il turismo delle persone con disabilità su tutta la costa adriatica. Qui è opportuno sottolineare che il mercato dell’utenza delle persone con disabilità che fanno turismo accessibile è di 5 milioni di persone, molto appetibile, quindi, per tale settore.
Ma oltre al turismo, vorrei elencare una serie di altri vantaggi per le persone con disabilità, se il progetto venisse realizzato. Basti pensare a coloro che devono recarsi a Roma per lavoro, agli studenti con disabilità che si recano alle Università della Capitale, ad altre persone che devono arrivare a Roma per problematiche legate alla salute o per questioni da risolvere presso le sedi dei vari Ministeri.
Oggi la situazione dovrebbe teoricamente essere risolta tramite i mezzi della Società Start, gestiti però in modo a dir poco complicato, perché non esiste un call center dove le persone con disabilità possono telefonare e avvisare che in un tale giorno e a tale ora arriveranno a Roma. I disagi attuali, inoltre, sono accresciuti dall’inaccessibilità, causa barriere, di varie stazioni, tra cui quelle di San Benedetto del Tronto e di Porto San Giorgio, e naturalmente i costi sono molto alti per chi è costretto a spostarsi utilizzando l’autostrada.
Sono innumerevoli le segnalazioni ricevute da persone con disabilità che vorrebbero recarsi da Roma ad Ascoli Piceno, con i mezzi di trasporto esistenti, ma non accessibili, ciò che ha fortemente limitato i flussi turistici e ogni altra necessità dell’utenza normale.
Il danno economico è notevole, per il nostro territorio, mentre invece, attuando il progetto della Ferrovia dei Due Mari e collegandolo con la metropolitana di superficie, esso diventerebbe la soluzione ottimale per consentire alle persone con disabilità di raggiungere da Roma anche Ancona e le altre stazioni.
Credo poi che il costo dell’opera verrebbe abbondantemente coperto da un’utenza quanto mai numerosa, anche perché la Via Salaria è ferma da molti anni a livello di Antrodoco (Rieti), dopo la quale località il resto della tratta è molto stretta, con pericoli dovuti al passaggio in alcuni piccoli centri e ai molti limiti di velocità. Senza dimenticare che la galleria tra Acquasanta Terme e Arquata del Tronto, in provincia di Ascoli, è anch’essa bloccata da vari problemi.
Non considerare quindi le esigenze di mobilità di tante persone con disabilità, ritengo sia una discriminazione, che va anche contro vari articoli della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, Legge dello Stato Italiano, fatta propria da numerose Regioni e Comuni del nostro Paese.
Presidente dell’Associazione La Meridiana di Ascoli Piceno, componente della Consulta Regionale per la Disabilità delle Marche e referente per le Marche della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap).
La Ferrovia Salaria o Ferrovia dei Due Mari è un progetto volto alla realizzazione di una linea ferroviaria di collegamento trasversale tra il Mar Tirreno e il Mare Adriatico, nell’Italia centrale, che collegherebbe Roma a San Benedetto del Tronto, passando per Passo Corese, Rieti, Antrodoco e Ascoli Piceno, sulla falsariga del percorso dell’antica Via Salaria e della moderna Strada Statale n. 4, condividendo parte del tracciato con le linee preesistenti Firenze-Roma, Terni-Sulmona e Ascoli-San Benedetto del Trento.
Essa è stata più volte progettata e ripetutamente approvata sin dai Governi dell’Italia monarchica, e successivamente da quelli dell’Italia repubblicana, ma non è mai stata attuata a causa di ostacoli di diverso genere.
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