Quel che può dire la Sindone alle persone con disabilità visiva

«A prescindere dalle convinzioni religiose di ciascuno, riteniamo che la Sindone abbia qualcosa da dire a ogni persona, per i tantissimi interrogativi che sottende e perché porta a riflettere su temi universali. Ed è importante che anche le persone con disabilità visiva possano avvicinarsi ad esso»: lo dice Giovanni Laiolo, presidente dell’UICI di Torino, commentando l’accordo della propria Associazione con il CISS (Centro Internazionale di Studi sulla Sindone), che renderà sempre più accessibile alle persone con disabilità visiva il lenzuolo che secondo la tradizione avvolse il corpo di Gesù
Plastico in 3D della Sindone realizzato nel 2015
Il plastico in 3D della Sindone realizzato nel 2015

Può sembrare un paradosso, ma l’immagine impressa sulla Sindone ha moltissimo da dire a chi non vede (o vede in modo diverso): lo dimostrano tante esperienze di questi ultimi decenni e lo conferma anche una recente collaborazione tra il CISS (Centro Internazionale di Studi sulla Sindone) e l’UICI di Torino (Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti). Il misterioso lenzuolo, infatti, che, secondo la tradizione, avvolse il corpo di Gesù dopo la deposizione dalla croce, diventa sempre più accessibile alle persone con disabilità visiva, grazie a una serie di strumenti che ne facilitano la comprensione e la lettura.

L’atto più recente di questo percorso è stata una conferenza, organizzata dall’UICI torinese, cui hanno partecipato Gian Maria Zaccone e Nello Balossino, rispettivamente direttore e vicedirettore del CISS.
Svoltosi in teleconferenza, l’incontro, seguito da più di cinquanta persone, ha visto i relatori proporre un excursus storico-scientifico sul Sudario, raccontando alcune tappe temporali del suo travagliato viaggio verso Torino e alcune tra le principali ricerche scientifiche che lo hanno avuto per oggetto, specialmente negli ultimi decenni.
La narrazione ha richiesto qualche speciale accortezza descrittiva: infatti, concetti come ombra, chiaroscuro o immagine tridimensionale non sono facili da afferrare per chi non abbia una percezione visiva e tanto più in presenza di una disabilità congenita. E tuttavia, grazie all’attenzione dei relatori, l’incontro si è rivelato efficace ed è stato particolarmente apprezzato dai partecipanti, molti dei quali hanno voluto esprimere riflessioni e osservazioni, maturate dalle proprie memorie personali o anche solo dall’ascolto della descrizione del Telo. Tanto che, in modo naturale, l’UICI ha espresso il desiderio di nuovi incontri, per ulteriori approfondimenti sulla Sindone in sé e sugli avvenimenti storico-sociologici ad essa legati, come le grandi ostensioni del passato e del presente.

Non è per altro la prima volta che il CISS dedica attenzione alla comunità delle persone cieche e ipovedenti. Un primo passo risale al 2000, quando, in occasione dell’ostensione legata al Giubileo, venne realizzato un plastico tattile dell’impronta impressa sul lino, ricavato dalle immagini tridimensionali. Determinante, in quel percorso, fu l’apporto di Angelo Costantino Sartoris, persona con disabilità visiva, storico volontario del Museo della Sindone e membro dell’UICI.
Per l’ostensione del 2015 venne poi realizzato un secondo plastico in 3D, concentrato sui lineamenti del volto e regalato al Pontefice, in pellegrinaggio a Torino proprio per venerare il Telo. Il primo, invece, è tuttora custodito presso il Museo della Sindone, attualmente diretto da Nello Balossino, come prezioso contributo all’inclusione.

Recentemente, come spunti di riflessione per la Settimana Santa 2021, il CISS ha diffuso anche, in formato audio, attraverso i propri canali informatici, una serie di letture a tema Sindone.
Si tratta di un podcast rivolto a tutti, ma che, nel caso delle persone con disabilità visiva, risulta perfettamente accessibile, come naturalmente lo sono tutti i documenti veicolati attraverso il canale uditivo. Non solo: d’accordo con i responsabili del Museo, i referenti dell’UICI, in particolare attraverso il proprio Comitato Cultura, si sono resi disponibili a fornire indicazioni e supporto tecnico per ampliare la resa accessibile del percorso di visita.

«Sin da quando curai il riallestimento del Museo della Sindone – sottolinea Gian Maria Zaccone -, inaugurato nel 1998, mi posi l’obbiettivo di rendere la sua visita, e di conseguenza la conoscenza della Sindone, possibile anche alle persone con difficoltà visive, cosa che è avvenuta con reciproca soddisfazione. Oggi continua questo impegno come direttore del Museo il professor . Balossino. Anche il CISS, che ho l’onore di dirigere, ha dato vita ad alcune iniziative per consentire ai non vedenti di conoscere studi e riflessioni sulla Sindone. Ora con la rinnovata collaborazione con l’UICI, che ringrazio di vivo cuore, intendiamo potenziare questa attività, la cui esperienza vorremmo allargare a livello internazionale».

«Siamo molto felici per l’avvio di questa collaborazione – commenta Giovanni Laiolo, presidente dell’UICI di Torino – e ringraziamo il CISS per la disponibilità dimostrata. A prescindere dalle convinzioni religiose di ciascuno, riteniamo che la Sindone abbia qualcosa da dire a ogni persona, sia per i tantissimi interrogativi che sottende, anche sul piano scientifico, sia perché ci porta a riflettere su temi universali, come la sofferenza, la morte, la dignità umana. E crediamo sia importante che anche le persone con disabilità visiva possano avvicinarsi a un documento così significativo, custodito nella nostra città». (P.C., L.M. e S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Lorenzo Montanaro (ufficio.stampa@uictorino.it); Paola Cappa (paola.cappa@sindone.it).

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