L’ennesima discriminazione: stavolta nei confronti di una bimba con disabilità

Accade in un resort di Ostuni (Brindisi): una madre denuncia che la figlia, bimba di 4 anni con sindrome di Down, presentatasi con i genitori e il fratello gemello al “Baby Club” della struttura turistica pugliese, ne sarebbe stata rifiutata. «Esprimo sdegno e preoccupazione – commenta Vincenzo Falabella, presidente della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) - per quello che appare come l’ennesimo atto di discriminazione riguardante una persona con disabilità, un fatto purtroppo non isolato, stando alle numerose segnalazioni che la nostra Federazione riceve»
Realizzazione grafica dedicata alla discriminazione
Una realizzazione grafica dedicata alla discriminazione e allo stigma

Accade in un resort di Ostuni, in provincia di Brindisi, e ne riferisce il «Quotidiano di Puglia.it»: una giovane madre ha denunciato che la figlia, una bimba di 4 anni con sindrome di Down, presentatasi con i genitori e il fratello gemello al Baby Club della struttura turistica pugliese, ovvero allo spazio specificamente dedicato ai bimbi e alle bimbe più piccoli, ne sarebbe stata rifiutata.
Sulla vicenda, il presidente della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) Vincenzo Falabella esprime in una nota «sdegno e preoccupazione per quello che appare come l’ennesimo atto di discriminazione riguardante una persona con disabilità, un fatto purtroppo non isolato, stando alle numerose segnalazioni che la nostra Federazione riceve».

«Oltreché una mancanza di sensibilità– aggiunge il Presidente della FISH – quanto accaduto evidenzia anche altri aspetti, quale ad esempio una carenza della cultura di impresa tuttora perdurante nel nostro Paese: infatti, secondo quanto riferito dalla madre della bimba, la struttura ricettiva le avrebbe comunicato che, poiché la bambina aveva la sindrome di Down, avrebbero avuto bisogno di più tempo per organizzarsi con il personale e anche che non avrebbero avuto le competenze a riguardo».

«Tutto ciò dimostra – prosegue Falabella – che la strada per l’inclusione delle persone con disabilità e delle loro famiglie resta ancora lontana, né soddisfa di certo la risposta pubblica della struttura, che ha peggiorato anzi la situazione, confermando da un lato di avere commesso degli errori, senza però alcun riferimento al comportamento discriminatorio messo in atto. Perché di questo si tratta: dell’ennesima storia di discriminazione nei confronti di una persona con disabilità, per di più una minorenne, che arriva in questo caso da una struttura turistica». «E proprio la lotta all’isolamento e alle discriminazioni delle persone con disabilità – conclude -, bambini e bambine compresi, sarà uno dei temi che porteremo all’attenzione delle Istituzioni e delle forze politiche durante il nostro prossimo Congresso del 16 e 17 luglio». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: ufficiostampa@fishonlus.it (Gaetano De Monte).

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